Le associazioni Verso Nuova Pescara, Nuova Pescara e Federmanager rifiutano il rinvio della fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore al 2027, quattro anni dopo il termine massimo stabilito dalla Legge regionale.
“Una nutrita e autorevole rappresentanza di figure istituzionali appartenenti al centro-destra annuncia la necessità di prorogare il termine per la nascita della Nuova Pescara, stimando “la tempistica dettata dalla norma troppo breve”, dice Nino D’Annunzio dell’associazione Verso Nuova Pescara, “non sarebbero sufficienti, dunque, né 10 anni dal referendum né 6 anni dalla Legge istitutiva. Neanche la fusione di Fiat Chrisler con PSA in Stellantis ha richiesto così tanto tempo. Sono disponibili risorse per ricorrere a figure tecniche di elevato livello, ove occorrano. Sono stati garantiti ulteriori fondi straordinari per un progetto di rilievo europeo, a cui è bene accedere il più presto possibile. Di fronte a tutto ciò cosa fa la nutrita pattuglia degli ultimi dei mohicani degli amministratori locali? Auspica che la data della fusione, fissata al 2024, venga ancora procrastinata al 2027. Noi crediamo nella onorabilità di Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo. Non è la onorabilità di un uomo di destra: certe qualità, come l’integrità e la dignità sul piano individuale e sociale, non hanno colore. È la qualità di un presidente, di un rappresentante delle istituzioni, che nella migliore delle sue accezioni dice quello che pensa, sa quello che dice, e quello che dice fa. In un recente incontro pubblico sull’argomento tra tante ipotesi sugli scenari possibili, e dunque aleatori, ha messo un paletto certo e concreto: vigilerò sul rispetto della legge, ha detto, e la stessa legge dice ciò che va fatto in caso di inadempienza dei Comuni. Si tratta della legge che fissa al 2023 o al massimo al 2024 il termine per la fusione.
“Noi abbiamo fiducia nella onorabilità del presidente Marsilio”, conclude Nino D’Annunzio, “e nello stimolo più determinato a mettersi al lavoro per stare nei tempi assegnati (2024) che auspichiamo voglia rivolgere, è forse il caso di dire “principalmente”, ai rappresentanti del suo schieramento. Ovvio che una legge già emendata potrebbe essere a sua volta emendata ancora dagli stessi soggetti che ne hanno richiesto il primo slittamento. Ma in tal caso non valgono suggestivi richiami a concomitanze storiche, vale molto di più la credibilità o meno degli impegni assunti. Noi abbiamo fiducia nella serietà delle ragioni di quelli che l’hanno sostenuto a suo tempo, e nella onorabilità del presidente Marsilio che le ha fatte proprie.
Sull’argomento interviene anche l’associazione Nuova Pescara che sottolinea come “chiedere un rinvio di altri 5 anni, dopo i 4 già trascorsi inutilmente, è a dir poco offensivo per i cittadini e per tutte le categorie sociali che da anni attendono la concretizzazione della volontà espressa con il referendum. Ed è ancor più offensivo perché appare evidente a tutti che questo rinvio sembra molto più funzionale a garantire equilibri politici interni dei partiti, che a consentire di realizzare la fusione. È noto ed evidente a tutti che se il sindaco di Montesilvano non potrà ricandidarsi, nei primi mesi del 2024 sarà costretto a lasciare la poltrona di presidente della Provincia. Come pure è evidente a tutti che se in 4 anni si è fatto poco o nulla, ben difficilmente i prossimi 4 anni potranno consegnarci qualcosa di diverso. È bene quindi che i protagonisti di questa iniziativa, dettata esclusivamente da prepotenza ed arroganza, sappiano sin d’ora che sia l’associazione Nuova Pescara, che individualmente tutte le realtà che ne fanno parte, metteranno in campo in ogni sede e con ogni strumento consentito tutte le iniziative necessarie affinché la volontà dei cittadini e il dettato legislativo vengano rispettati. Il presidente della giunta regionale Marco Marsilio deve nominare un commissario ad acta”.
“Il mondo produttivo è sconcertato di fronte all’ennesima prova di scarsa lungimiranza messa in campo da gran parte della politica abruzzese sul tema della Nuova Pescara”. Florio Corneli, presidente di Federmanager Abruzzo e Molise, rifiuta categoricamente il rinvio della fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore al 2027, quindi quattro anni dopo il termine massimo stabilito dalla Legge regionale. “Per la Brexit, gli inglesi ci hanno impiegato un anno, per unire tre città ce ne vogliono 13? Non scherziamo. È chiaro che si tratta di un rinvio teso a far saltare la fusione sancita dal referendum del 2014. Nel momento in cui bisognerebbe essere compatti e protesi verso il futuro, assistiamo a una battaglia di retroguardia. Per i cittadini il danno sarà enorme. Per il beneficio di pochi”, spiega Corneli, “si toglie la possibilità di sviluppo a un territorio intero. A distanza di 8 anni dal referendum per la fusione, ci saremmo aspettati una progettualità seria invece di uno stancheggio atto a salvare i privilegi di alcuni politici. Federmanager ritiene urgente un confronto con il presidente della giunta regionale Marco Marsilio, che in campagna elettorale si era detto favorevole alla fusione, e con tutte le forze politiche abruzzesi, anche i senatori e i deputati”.