Nuova sede Regione Pescara, Di Biase: “Poco verde, troppo cemento”

L’architetto Tommaso Di Biase boccia il progetto del palazzo della Regione nell’area di risulta a Pescara e ripropone il ‘bosco in città’

L’architetto Tommaso Di Biase è stato assessore comunale all’urbanistica dal 2003 al 2008 e ripropone il progetto del ‘bosco in città’ nell’area di risulta dell’ex stazione ferroviaria, già elaborato venti anni fa, chiedendo di eliminare almeno i silos dalla pianificazione dell’opera, sostituendoli con parcheggi sotterranei. Ecco cosa afferma Di Biase:

“Per l’area di risulta, il sindaco e la giunta di centrodestra appena rieletti insistono nel portare avanti il programma varato nella scorsa legislatura che, a parere non solo mio, contiene due errori madornali: il primo è la localizzazione del Palazzo della Regione all’interno dell’area stessa; il secondo è l’idea di realizzare parcheggi-silos per oltre 2500 posti auto. La somma di queste due scelte, infatti, comporta la quasi totale cementificazione dell’area, con la destinazione a verde pubblico di terreni del tutto residuali, oltre alla devastazione del paesaggio urbano dell’intera area. Comporta inoltre l’aumento esponenziale del traffico nel cuore della città, che la renderà più invivibile piuttosto che riqualificarla”.

Un programma, per Di Biase, “in totale difformità da quanto previsto nell’atto di acquisto dell’area ad opera della giunta Pace-Sospiri nel 2001, che destinava l’80% dell’area a verde pubblico e il restante 20% a servizi pubblici e collettivi. Un vincolo di destinazione condiviso, allora come oggi, da tutti i gruppi consigliari del Comune e dalla maggioranza dei cittadini di Pescara. Vincolo ancora presente nel PRG vigente. A volte per fare un passo in avanti bisogna farne due indietro. Per il palazzo della Regione esistono ipotesi praticabili alternative a quella dell’area di risulta. La periferia Ovest della città di Pescara offre più di una opportunità. Per la sistemazione definitiva dell’area di risulta è necessario elaborare un progetto di sistemazione complessiva dell’area da realizzare interamente come un’opera pubblica (senza, cioè, che venga affidata in concessione a soggetti privati) finanziata interamente con fondi europei e/o ordinari”.

Di Biase pensa a un progetto che preveda “la realizzazione di parcheggi sotterranei (per circa 1800 max 2000 posti auto) di uso gratuito in sostituzione dei previsti devastanti silos; la realizzazione di un grande parco (10 ettari di bosco) con una biblioteca-mediateca, un padiglione per le feste e un giardino botanico; la realizzazione di una stazione per i soli bus urbani (mentre la stazione per i bus extraurbani può essere decentrata nell’area di cessione dell’intervento denominato “LaCity”, ancora da completare in prossimità dell’aeroporto)”.

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Gigliola Edmondo: