“Leggiamo dalle agenzie di stampa che il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto legge in materia di misure anticovid. Scopriamo che non ci sono più zone bianche e gialle e che molte attività economiche resteranno chiuse per ancora un mese senza alcuna certezza sui tempi di erogazione dei ristori per le chiusure precedenti. E per la prima volta i sindaci e i presidenti di Provincia non sono stati consultati né informati sulle misure contenute nel testo”. Lo dichiara Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci.
“Devo dire che in un momento così delicato per il Paese tutto ci aspettavamo tranne che una frattura nella collaborazione istituzionale”, aggiunge Decaro. “Non ci sembra proprio un buon inizio nel rapporto con i territori e le comunità locali. Eppure da oltre un anno noi sindaci ci siamo distinti per responsabilità e leale collaborazione istituzionale, mettendo sempre la nostra faccia anche su provvedimenti e scelte non direttamente ascrivibili alle competenze delle amministrazioni locali”. “Vorrà dire che chiederemo ai ministri di venire a spiegare il provvedimento per strada e nelle piazze dove fino ad oggi eravamo noi a fare da bersaglio alle legittime proteste dei cittadini”.
“Il confronto con gli Enti locali, Province e Comuni, sui provvedimenti per il contrasto all’epidemia di Covid che il Governo Draghi ha sempre tenuto, grazie al coordinamento della Ministra Gelmini, ha portato a soluzioni condivise che hanno saputo dare risposte alle comunità. Per questo ci stupisce e ci dispiace che in questa occasione non si sia voluto proseguire sulla linea del confronto e della condivisione tra tutte le istituzioni”. Lo dichiara il presidente dell’Upi Michele de Pascale riguardo al Decreto Covid approvato dal Consiglio dei Ministri, “su cui non c’è stata consultazione con le associazioni di rappresentanza degli Enti locali, Anci e Upi , che per la prima volta dall’inizio dell’emergenza non sono state consultate sulle misure”. “Presidenti di Provincia e Sindaci – sottolinea de Pascale – sono in prima linea a dare attuazione alle disposizioni anti Covid. Per questo possono dare un contributo essenziale nella definizione delle disposizioni. Questa esclusione, dati i rapporti di piena collaborazione con il Presidente Draghi, il Ministro Speranza e la Ministra Gelmini nella gestione della crisi, ci sorprende e ci rammarica”, conclude de Pascale.