Uno straordinario Gianmarco Tamberi ha vinto la medaglia d’oro, ex aequo con il qatariota Mutaz Barshim, nel salto in alto alle Olimpiadi Tokyo 2020. L’azzurro tira fuori una prestazione super. Salta 2.37, come l’avversario, che poi decide di non andare allo spareggio. In festa l’Atletica Vomano.
Nel 2016 aveva dovuto rinunciare ai Giochi di Rio per un infortunio. Cinque anni dopo, ecco il riscatto. Dopo un percorso straordinario senza errori nei primi 7 salti, Gimbo, come il qatariota, ha commesso tre errori a 2.39. A quel punto, per regolamento, i due potevano scegliere se fare lo spareggio o accordarsi per l’ex aequo. Con un abbraccio Tamberi e Barshim hanno scelto di condividere la gioia più bella.
Soprannominato Half-shave (Mezza-barba) oppure Gimbo, Gianmarco è figlio dell’ex saltatore in alto e primatista italiano Marco Tamberi, suo attuale allenatore, e fratello di Gianluca, primatista italiano juniores del lancio del giavellotto, modello e attore.
Il primatista italiano, giunto in finale dopo una semifinale che non l’aveva pienamente soddisfatto, sfodera una prestazione magistrale e sale sul gradino più alto del podio con la misura di 2.37. Percorso netto, senza errori per lui: Tamberi salta al primo tentativo le misure di 2.19, 2.24, 2.27, 2.30, 2.33, 2.35 e 2.37. Fallisce i tre tentativi a 2.39 ma poco importa, perché il rivale per la medaglia d’oro, il campione Mutaz Essa Brashim, non migliora la prestazione del nostro atleta, decidendo per la medaglia d’oro ex-aequo.
Le immagini di Gianmarco al termine della contesa sono il miglior racconto di cosa significhi per un atleta di questo livello raggiungere questo traguardo ai Giochi Olimpici: incontenibile la gioia dell’azzurro e del suo staff, quasi increduli davanti a quella che si è dimostrata una vera e propria impresa, frutto di sacrifici, fatica e un’infinita forza di volontà. Tamberi supera se stesso e lo fa cinque anni dopo quell’infortunio che lo tenne lontano dalle Olimpiadi di Rio nel 2016. Bellissimo abbraccio tra Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi, rispettivamente campione olimpico nei 100 metri e nel salto in alto. I due hanno vinto a stretto giro e si sono abbracciati commosso sulla pista d’atletica giapponese.
Gianmarco e Marco Tamberi, orgoglio dell’Atletica Vomano
Gianmarco e papà Marco, allenatore del Campione Olimpico Tokyo 2020 e componente dello staff tecnico dell’Atletica Vomano, per oltre 10 anni hanno sempre partecipato e supportato alle finali dei Campionati Italiani il team abruzzese.
Risale alla stagione agonistica 2009 l’arrivo in Abruzzo della Medaglia d’Oro ai Giochi Olimpici di Tokyo e Primatista Italiano di salto in alto con la misura di 2,38, Gianmarco Tamberi, talento “estroso” come lo ama definire il Direttore tecnico dell’Atletica Vomano Gabriele Di Giuseppe, colui che lo ha ingaggiato e portato in Abruzzo. Infatti, nel 2009 Tamberi si trasferisce dall’Atletica Osimo alla Bruni Atletica Vomano di Morro D’Oro, seguendo le scelte del fratello Gianluca, altro punto di forza del Club del Presidente Ferruccio D’Ambrosio, che nella stagione successiva conquista uno storico Scudetto di società nella massima serie dell’Atletica Italiana, alla finale “A” Oro di Borgo Valsugana in provincia di Trento, senza precedenti per una squadra abruzzese. Per il giovanissimo Gianmarco un settimo posto con la misura di 2.04, che lo manda su tutte le furie.
E’ da allora che papà Marco, uno dei migliori specialisti azzurri del passato (finalista ai Giochi Olimpici di Mosca nel 1980 nel salto in alto), inizia a farsi sentire con la sua imponente personalità e competenza decide di assumere l’incarico di tecnico personale di Gianmarco: anche se rimane il basket la grande passione del giovane “Gimbo”, come viene soprannominato, che ha praticato da ragazzo come guardia di eccellenti prospettive nella Stamura Ancona.
Nel 2011 inizia il salto di qualità in atletica di Gianmarco Tamberi: egli riesce a ottenere il minimo di partecipazione agli Europei Under 20 di Tallin (Estonia) e a conquistare la medaglia di bronzo. A termine di una stagione esaltante a livello individuale, nel mese di settembre, alla Finale “A” Oro dei campionati Italiani di Società a Sulmona in Abruzzo, si piazza al terzo posto con la misura di 2.16 mt e contribuisce alla piazza d’onore nella classifica generale maschile della Bruni Atletica Vomano. Da lì a poco “Gimbo” verrà arruolato nel Gruppo Sportivo Fiamme Gialle come atleta professionista.
L’exploit avviene nel 2012 con la qualificazione per gli Europei di Helsinki, dove si piazza al quinto posto, seguita dalla vittoria agli Assoluti con il minimo olimpico di 2.31, nuovo primato italiano Under 23, partecipando ai Giochi di Londra, pur mantenendo sempre saldo il rapporto con la Società di provenienza. Infatti, alla Finale A “Oro” dei Campionati Italiani di Società di Modena, con la vittoria nel salto in alto con la misura di 2.25 mt trascina la Bruni Atletica Vomano all’ennesima piazza d’onore nella classifica generale maschile. Particolare non di poco conto: al margine della gara, poco dopo la premiazione degli atleti, il Direttore tecnico Gabriele Di Giuseppe consegnò a Gianmarco Tamberi una targa in cui si auspicava una futura medaglia olimpica. La stagione 2013 ha riservato al giovane talento diversi infortuni, partecipa quasi in anonimo, sempre a causa di un forte dolore alla schiena alla finale A “Oro” dei Campionati Italiani di Società svolti a Rieti, dove la Bruni Atletica Vomano si piazza in un deludente sesto posto nella classifica generale maschile.
A seguito di due stagioni di duro lavoro, nell’estate 2015, arriva l’ulteriore salto di qualità per il giovane talento Gianmarco Tamberi: con il record italiano assoluto prima eguagliato a Colonia con 2.34, poi migliorato a Eberstadt (sempre in Germania) per due volte, a 2.35 e 2.37. Finalista ai Mondiali di Pechino, chiusi all’ottavo posto. Nella stagione indoor 2016, altri due record italiani: 2.35 a Banska Bystrica (Slovacchia) e poi 2.38 a Hustopece (Rep. Ceca). Ai Mondiali Indoor di Portland 2016 si presenta da favorito, ma conquista il titolo iridato ribaltando con 2.36 alla prima l’esito di una finale che fino a quel momento rischiava di vederlo fuori dal podio. Era da 13 anni (Giuseppe Gibilisco nell’asta a Parigi 2003, altro militante per diversi anni della Bruni Atletica Vomano) che un azzurro non conquistava l’Oro ai Mondiali, nessun italiano ci era mai riuscito nel salto in alto.
Gianmarco, come ha avuto modo di raccontare in un incontro organizzato dall’Atletica Vomano con gli studenti dell’Istituto superiore “V. Moretti” tutto dedicato alla famiglia Tamberi, è un appassionato di musica, ha suonato la batteria nel gruppo “The Dark Melody”, con un classico repertorio rock anni Settanta, è iscritto alla facoltà di Economia e sognava la medaglia Olimpica.
Il Campione Olimpico e del Mondo di salto in alto, per oltre 10 anni non ha fatto mai mancare il suo apporto tecnico, mantenendo sempre un legame affettivo con la sua società di provenienza l’Atletica Vomano partecipando alle finali A “Oro” dei Campionati di Società su pista riservati alle Società Civili, pur essendo tesserato tra i professionisti del Gruppo sportivo delle Fiamme Gialle.
La notizia più clamorosa arriva a inizio luglio 2020, quando Gianmarco Tamberi lascia il gruppo sportivo delle Fiamme Gialle e ritorna definitivamente con l’Atletica Vomano e regala alla squadra di Morro D’Oro il 44° Titolo Italiano Individuale, una piazza d’onore al Golden Gala “Pietro Mennea” e tre vittorie in altrettanti meeting internazionali.
In piena estate 2020 le doti tecniche e comunicative di Gianmarco Tamberi ispirano i dirigenti dell’Atletica Vomano a promuovere il progetto denominato “L’Abruzzo torna a Volare con Tamberi” che ha ricevuto l’alto patrocinio della Regione Abruzzo a cui, ricorda l’Atletica Vomano, non è seguito alcun sostegno finanziario per la realizzazione del progetto. Gianmarco Tamberi a malincuore decide di volare in un’altra Regione, il Veneto e con un’altra squadra, l’ ATL-Etica San Vendemiano in provincia di Treviso, rimanendo sempre nei cuori dei dirigenti, tecnici, atleti, genitori dei giovani atleti e simpatizzanti dell’Atletica Vomano che costituiscono in Abruzzo il “Gimbo fan Club” che a oggi conta oltre 500 adesioni.
Il Direttore Tecnico dell’Atletica Vomano, Gabriele Di Giuseppe, ha commentato: “Abbiamo sempre creduto nelle straordinarie doti tecniche e umane di Gianmarco, seguito da papà Marco che non ha bisogno di presentazioni, il tutto faceva presagire un piazzamento importante ai Giochi Olimpici. Nel comprendere il momento storico, in cui le risorse dovevano essere destinate principalmente all’emergenza sanitaria, nostro malgrado a fine stagione 2020 abbiamo accettato la rinuncia della Regione Abruzzo a realizzare il progetto di marketing territoriale attraverso un testimonial d’eccezione, in grado di garantire un ritorno d’immagine per l’intero Abruzzo proprio nell’ambito dei Giochi Olimpici di Tokyo”.