Ultima udienza oggi in Corte d’Assise a Chieti, riservata ai testi di difesa, per il processo sull’agguato alla Strada Parco di Pescara costato la vita a Valter Albi oltre al ferimento grave di Luca Cavallito. Su 4 istanze della difesa la Corte ammette solo una nuova prova antropometrica sull’altezza del principale imputato Cosimo Nobile.
Una nuova perizia antropometrica per meglio chiarire l’aspetto riguardante l’altezza di Cosimo Nobile, rispetto a una certa discrepanza tra l’esito dell’analisi di un’immagine tratta dalle telecamere di videosorveglianza, fatta dalla Polizia Scientifica di Roma, e la reale statura del presunto killer dell’architetto pescarese Valter Albi, presunto responsabile anche del ferimento grave di Luca Cavallito, nell’agguato del primo agosto del 2022 sulla Strada Parco di Pescara. La Corte d’Assise di Chieti, presieduta da Guido Campli, ha così accettato solo questa istanza della Difesa, rigettando le altre tre: la citazione di altre due testi, ulteriori analisi sulla scarpa dell’omicida rinvenuta in Strada Pantano insieme allo scooter utilizzato per l’agguato, gli indumenti per il camuffamento, il cellulare della vittima piegato in due e i frammenti dell’arma del delitto e un’ulteriore perizia antropometrica su un frame prodotto dalla difesa riguardante un’immagine in cui il killer si disfa del giaccone nero. Si chiude così, dunque, quella che doveva essere un’ordinaria udienza, l’ultima prima della discussione, nella quale si sarebbero dovuti ascoltare gli ultimi testi di difesa e che invece, nella coda, ha visto l’intervento degli avvocati difensori di Nobile con le loro specifiche richieste:
“Nostro unico obiettivo – ha spiegato l’Avvocato Massimo Galasso – è accertare la verità dei fatti, dal nostro punto di vista Cosimo Nobile è totalmente estraneo e abbiamo dato il nostro contributo per chiarire le idee ai giudici che dovranno emettere una sentenza.”
Nello specifico Galasso si riferisce anche a quanto hanno dichiarato questa mattina in aula alcuni testi, tutti collocano Cosimo Nobile, nell’ora dell’agguato, alla Festa di Sant’Andrea, a cena presso il Lido Oriente con famigliari e amici. Orari dicordanti e istanze che non aggiungono e tolgono nulla a quanto emerso nella fase istruttorio, secondo la parte civile di Luca Cavallito, rappresentata dall’avvocato Ernesto Torino Rodiguez e Sara D’Incecco:
“Credo che il giudice, accetando un unica richiesta delle 4 da parte della Difesa, voglia giustamente chiarire questa leggera discrepanza tra quanto stabilito dai periti che hanno indicato un range tra i 170 e 176 centimetri, ed il rilievo preciso sull’altezza di Nobile tra i 176 e i 180 centimetri. Per tutte le altre istanze credo sia già stato tutto ampiamente definito nel dibattimento.”
Intanto, notizia di ieri, maxi sequestro di beni a carico di Natale Ursino, presunto mandante dell’agguato, affiliato a una ‘Ndrina calabrese. Un provvedimento che, secondo il suo avvocato Cesare Placanica, risale ai primi di dicembre e la cui notizia è stata diffusa soltanto ieri:
“Mi chiedo francamente come mai far trapelare questa notizia alla vigilia dell’udienza odierna, come diceva il buon Andreotti, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.”