Omicidio Crox. Ecco la sentenza: 19 anni e 4 mesi e 16 anni per i due giovani accusati

Il Gup del tribunale dei minori, Cecilia Angrisano, ha condannato a 19 anni e 4 mesi uno e a 16 anni l’altro, i due minori che hanno ucciso con 25 coltellate Cristopher Thomas Luciani

Condannati per omicidio volontario con le aggravanti tutte riconosciute tranne il nesso teologico. Omicidio avvenuto a Pescara il 23 giugno del 2024 nel parco Baden Powell. Parla di sentenza giusta anche se nulla restituirà più il nipote nonna, Olga, che si è detta dispiaciuta anche per i due minori condannati che sono giovani che si sono comunque rovinati la vita. Due pene differenziate perché le coltellate mortali al povero “Crox” come era chiamato dagli amici, le avrebbe inflitte il primo minore. Il secondo ha riferito più volte di aver agito perché costretto e perché minacciato.
La richiesta era stata di venti anni e diciassette anni senza attenuanti dopo il processo con rito abbreviato. Questa mattina l’udienza al tribunale dei minori dell’Aquila è iniziata intorno alle 10. La camera di consiglio è iniziata invece poco dopo le 14 e alle 17 circa è stato letto il
Dispositivo della sentenza, alla presenza dei 4 legali dei due minori Massimo Galasso, Roberto Mariani, Marco Di Giulio, Vincenzo Di Girolamo e di Olga Cipriano, nonna di Crox con i suoi legali Giacomo Marganella e Cecilia Ventura. La difesa dei due aveva chiesto le attenuanti per la minore età e quelle generiche. I due minori, uno figlio di un avvocato e l’altro di un carabiniere, non erano presenti. Erano collegati in remoto, uno dal carcere minorile di Bari e uno dall’istituto di Roma.
“Pena abbastanza giusta: l’ergastolo l’ho avuto io quel 23 giugno, l’ergastolo del dolore. Loro vedranno la luce del sole, il mio Crox non più. Mi spiace anche per loro perché sono ragazzi ma devono capire che chi sbaglia paga”. Lo ha detto la nonna di Thomas ‘Crox’ Luciani Olga Cipriano commentando a caldo la sentenza del Tribunale dei Minori che ha condannato a pene severe i due minorenni autori del delitto di Pescara.
Nelle reazioni dopo la lettura del dispositivo di condanna a carico dei due minori, Giacomo Marganella, l’avvocato di Olga Cipriano, nonna della vittima, parla di sentenza esemplare. “Riconosciute tutte le aggravanti, tranne il nesso teleologico – ha dichiarato all’uscita dell’aula
l’avvocato Marganella – c’è anche una netta preminenza delle aggravanti sulle attenuanti. Da parte nostra c’è soddisfazione per la sentenza consci anche del dolore che nonna Olga si porta dietro. Nessuna pena avrebbe potuto collimare il danno della signora Cipriano, ma sotto il profilo processuale la sentenza ha saputo valorizzare tutte quelle che sono state le risultanze istruttorie per la metodica indagine svolta dagli ottimi inquirenti. La definizione è da ritenersi più che soddisfacente.”
Christopher Thomas Luciani, di Rosciano, fu ucciso a soli 16 anni con 25 coltellate il 23 giugno del 2024 nel parco Baden Powell di Pescara, probabilmente per un debito di droga di 250 euro. Il difensore di uno dei due ragazzi aveva chiesto la perizia psichiatrica che, pur riconoscendo la presenza di una patologia, ha accertato la capacità di intendere e di volere del minorenne. Secondo la ricostruzione dei fatti Christopher sarebbe stato attirato in una sorta di trappola. Diversi i ragazzi che quel giorno erano presenti, ma nessuno di questi avrebbe assistito all’omicidio sebbene fu proprio uno di loro, anche lui figlio di carabiniere, a confidarsi con i familiari al termine di quella giornata che il gruppo avevano concluso in spiaggia con un selfie. L’arma del delitto, si suppone un coltello da sub, non è mai stata trovata. Da parte dei legali dei due minori nessuna dichiarazione all’uscita, probabilmente ricorreranno in appello.