A una settimana da ritrovamento del corpo di Alessandro Neri, proseguono le indagini. I carabinieri di Pescara hanno convocato, nella sede del Comando provinciale, il padre, i fratelli e lo zio di Alessandro Neri, il 29 enne di Spoltore ucciso a colpi di arma da fuoco e trovato morto giovedì scorso in un canale alla periferia Sud di Pescara.
Il padre del ragazzo, Paolo Neri, è già stato ascoltato diverse volte dagli inquirenti. Ascoltati poi dai carabinieri entrambi i fratelli di Alessandro Neri, il 29enne di Spoltore ucciso a colpi di arma da fuoco e trovato morto giovedì scorso in un canale alla periferia Sud di Pescara. I due ragazzi, Paolo Junior, rientrato da Dublino, e Massimiliano, tornato da Miami, sono stato sentiti per alcune ore dagli inquirenti, con la speranza che potessero dare informazioni sul fratello e sulle sue frequentazioni e fornire elementi utili alle indagini. I fratelli Neri, accompagnati dal papà Paolo e dallo zio, hanno lasciato il Comando provinciale dei carabinieri evitando i giornalisti e i fotografi. In caserma, nel tardo pomeriggio, è arrivato anche un amico del 29enne che, concedendo pochi secondi ai cronisti, ha affermato: “Se Alessandro era ancora qui era meglio”.
IL RACCONTO DELL’AMICO – “Tutte bugie”. Cosi’ l’amico di Alessandro Neri definisce le ombre di cui si e’ parlato in questi e che avrebbero caratterizzato la vita della vittima. Il giovane esclude l’ipotesi di vite oscure: “Alessandro era come lo conoscevamo tutti. Era la linfa per le piante. Fondamentale su ogni cosa. Per noi amici che gli volevamo veramente bene. Ci dava la forza, la presenza soprattutto. Lui era sempre li'”. L’amico parla dell’omicidio come di “una fatalita’ che non possiamo capire. Uno che conosce Alessandro potrebbe solo dargli un bacio in fronte e mai neanche uno schiaffo. Non so se conosceva il suo assassino o meno, ma se si conoscesse uno come Alessandro non si riuscirebbe a torcergli neanche un cappello. Era una persona che non diceva mai di no, anche controvoglia, avrebbe fatto tutto pur di rendere felice chi gli stava attorno”. Qual e’ la pista? “Non c’e’ una pista perche’ non puo’ esserci, eppure e’ successo, non puo’ essere. Noi amici ne parliamo sempre, ma non riusciamo a capire. Non aveva nessun problema in famiglia”.
Stamani, intanto, i carabinieri sono tornati nella villetta della famiglia Neri a Villa Raspa di Spoltore alla ricerca di materiale che possa contribuire all’attività investigativa.
Tra i parenti che gli investigatori intendono sentire anche il cugino della vittima, Gaetano Lamaletto jr, che si trova all’estero, QUI UNA SUA INTERVISTA ALLA NOSTRA EMITTENTE