Sarebbe quella utilizzata per il delitto di Tagliacozzo l’arma trovata grazie al figlio del presunto omicida. Mentre l’autopsia conferma: sono due i colpi di pistola che hanno raggiunto l’ex pugile buttafuori Marco Callegari.
Ritrovata l’arma del delitto, a guidare le forze dell’ordine sul luogo del rinvenimento sarebbe stato uno dei figli del presunto omicida Pietro Catalano. Le armi, un fucile ed una pistola, presumibilmente quella utilizzata per uccidere, erano nascoste in uno stabile nei pressi della villa che la famiglia Catalano ha occupato abusivamente. Pietro Catalano, 47 anni, è sospettato di essere l’uomo che sparato a Marco Callegari, bodyguard originario di Roma ma residente a Tagliacozzo. L’arma sarebbe stata lasciata nel villino disabitato molto vicino all’abitazione del presunto assassino. Catalano, poco prima di abbandonare la pistola, avrebbe esploso tre colpi all’indirizzo di Callegari, dopo un violento litigio per futili motivi. Qualche chiarimento sembra essere arrivato dai risultati dell’autopsia sul corpo di Callegari, che avrebbe confermato i due colpi, uno al ginocchio e uno al cuore. Intanto domani mattina, davanti al gip Francesca Prietti, è prevista l’udienza di convalida dell’arresto di Pietro Catalano, che risulta indagato per omicidio volontario e che è rinchiuso nel carcere di Avezzano. Proseguono le ricerche dei tre romeni che avrebbero partecipato alla rissa che ha fatto da sfondo al delitto.