Fabio Di Lello, il giovane 34 enne autore dell’omicidio di Italo D’Elisa di 21 anni al momento dell’uccisione era in grado di comprendere ciò che stava facendo. E’ questo l’esito della perizia effettuata dal dottor Renato Ariatti.
Un dettaglio importante che potrebbe avere un peso rilevante ai fini della pena. Il risultato della perizia psichiatrica è stato letto nel corso dell’udienza in Corte d’assise d’appello a L’Aquila. In aula presenti anche i genitori della giovane vittima. Per il 6 luglio prossimo sono attese le conclusioni. La Procura di Vasto, come è noto, ha sempre sostenuto la mancanza di un vizio di mente dell’imputato. Fabio Di Lello in primo grado, il 24 marzo 2017, fu condannato a 30 anni di carcere, tre anni di libertà vigilata, interdizione perpetua dai pubblici uffici e a una provvisionale di 40 mila euro a testa ai familiari di D’Elisa.