La variante Omicron cresce di giorno in giorno e presto potrebbe diventare dominante rispetto alla Delta, o addirittura soppiantarla: lo ha spiegato al Tg8 il professor Liborio Stuppia, direttore del laboratorio di genetica molecolare dell’Università Chieti Pescara. Intanto, col dato di oggi le terapie intensive superano la soglia critica del 10%.
Alla luce dei dati odierni, in Abruzzo il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva sale ancora e supera la soglia limite del 10%, così come quello relativo all’area non critica, che pure è al 10%, a fronte di valori limite rispettivamente del 10 e del 15%. L’incidenza settimanale dei contagi per centomila abitanti è a 195 (soglia limite 50).
Sul fronte Omicron: “In meno di una settimana – ha detto il prof. Stuppia – siamo arrivati al 15% di sospette Omicron in rapporto ai nuovi positivi in Abruzzo. Dunque che sia più contagiosa lo stiamo già vedendo”.
Ma più contagiosa significa più aggressiva? “No, – risponde il genetista – però il problema è che la percentuale, nella massa globale degli infetti, che potrebbero avere dei problemi rischia di essere molto alta, quindi di gravare di più su una situazione già complicata dalla Delta. E questo nel momento in cui la protezione dei vaccini va a diminuire, per il tempo trascorso per chi ha fatto doppia dose. Non solo: c’è una congiunzione di eventi favorevoli alla diffusione, come l’inverno, per esempio, le cui basse temperature “aiutano” il coronavirus a sopravvivere, e poi le feste di Natale, con le occasioni sociali e di comunità in aumento. Anche per questo, secondo me, andavano chiuse le scuole a inizio mese, magari recuperando verso l’estate la vacanza allungata. Ma la decisione, aggiunge, spetta alla politica e non a noi che facciamo ricerca”.
Da dove arriva la Omicron? “Fino adesso ci dà ancora la percezione di venire da fuori, nel senso che, anche se aumentano i casi, continua a essere un po’ a macchia di leopardo. Ma se possiamo dire che Omicron se la sono andati a prendere fuori, per la Delta vale invece un altro principio: si prende ovunque”.
Il fatto che Omicron si sia così diffusa in Inghilterra, diversamente che da noi, è dipeso dal fatto che Astra Zeneca (il vaccino inglese) ha minore capacità nella produzione anticorpale? “Non solo, a questo si aggiunge il fatto che in Inghilterra il freddo è arrivato prima e che lì le restrizioni erano molto più basse che da noi, in tanti andavano in giro senza mascherina”.
Professore, ma per quanto tempo siamo destinati a correre dietro alle varianti? C’è qualcosa che possiamo fare? “Dobbiamo smettere di credere che sia finita, anche se è quello che vogliamo sentirci dire. Non dobbiamo prestare attenzione a chi dice che il covid è clinicamente morto, non è così. Questo potrà accadere, ma non è ancora il momento. Dobbiamo renderci conto che esistono dei cicli che ci permettono di stare più tranquilli in estate e più concentrati in inverno, dobbiamo ancora fare qualche sacrificio per restare in sicurezza. Il covid diventerà un semplice raffreddore, ma è ancora presto per abbassare la guardia”.