Sono decine – oltre 60 secondo le stime – i casi di Covid-19 riconducibili alla variante Omicron in Abruzzo. Intanto arriva la stretta del governo: dall’obbligo di indossare le mascherine all’aperto in tutta Italia all’anticipo della terza dose a 4 mesi passando per la validità del green pass vaccinale da 9 a 6 mesi. Stop alle feste in piazza e discoteche chiuse fino al 31 gennaio. LEGGI TUTTO
Quattro quelli confermati grazie al sequenziamento, ma “sono sufficienti i quattro che abbiamo già visto per dire che i casi considerati sospetti sono tutti riconducibili alla Omicron”, dice all’ANSA Liborio Stuppia,
direttore del laboratorio di Genetica molecolare – Test Covid-19 dell’università ‘d’Annunzio’ di Chieti, struttura che si occupa dell’attività diagnostica e di sequenziamento.
Dopo il primo caso dei giorni scorsi, tre quelli emersi oggi dalle attività di campionamento nel laboratorio universitario.
“Possiamo dire che i sospetti Omicron nei fatti sono tutti Omicron. Sono ancora una quota minoritaria, non sono ancora un problema, ma ci sono – sottolinea l’esperto – Il problema, in questa fase caratterizzata da numeri altissimi, è la variante Delta. Oggi abbiamo trovato anche due casi riconducibili alla Delta Plus”.
Una cinquantina i casi di Omicron individuati dal laboratorio teatino: la maggior parte riguarda la provincia di Chieti, ma c’è anche una quota relativa al Pescarese. Altri casi, una decina, sono stati individuati dall’Istituto zooprofilattico sperimentale di Teramo, che si occupa delle attività di sequenziamento per le province di Teramo e L’Aquila. Nella struttura teramana sono attesi per le prossime ore i risultati
degli accertamenti sui campioni in questione.
DECRETO NATALE 2021 – Dopo la cabina di regia di questa mattina, alle 17 il vertice voluto da Draghi alla luce dell’aumento dei contagi spinti dalla diffusione della variante Omicron, che in Italia è al 28,2%, secondo quanto sarebbe stato comunicato nel corso della riunione di governo.
Il Consiglio dei ministri ha approvato il cosiddetto dl festività, con le nuove norme anti-Covid. Tra queste l‘adozione della mascherina all’aperto anche in zona bianca, l’uso della FFP2 negli stadi, mezzi di trasporti, cinema e teatri. Il super green pass anche per poter consumare al bancone del bar, nonché per poter accedere a piscine, palestre, sale bingo, musei. Sforbiciata alla durata del green pass, che passa da 9 a sei mesi. Il decreto prevede lo stop a tutti gli eventi e le feste previste in piazza e i concerti all’aperto fino al 31 gennaio in tutta Italia per evitare assembramenti. Una misura presa anche per uniformare le varie decisioni che erano state già adottate da regioni e sindaci.
Chiuse anche le discoteche, così come tutti i locali da ballo: una scelta che è stata fatta durante il Cdm perché nella bozza era previsto che chi volesse andare ad una festa in un locale o a ballare in discoteca dovesse aver fatto il booster o avere un tampone negativo se ancora in attesa della terza dose.
Slitta in Consiglio dei ministri l’obbligo di vaccino per i dipendenti della PA, un bacino di circa 950mila lavoratori considerando che l’obbligo è già scattato per chi opera nella sanità, nelle scuole e nelle forze dell’ordine, dunque il grosso del comparto. L’obbligo non è mai entrato nella bozza del dl: idea del presidente del Consiglio, a quanto apprende l’Adnkronos, era partire dall’obbligo nella PA, per poi estenderlo anche al settore privato, dunque a tutto il mondo del lavoro. Ma in questo si sono registrate posizioni differenti al tavolo di confronto, che ne ha discusso anche nel corso del Cdm.
I 662 nuovi casi accertati nelle ultime 24 ore in Abruzzo rappresentano il dato più alto mai registrato nel 2021 e di uno dei più alti di sempre, pur restando lontano dal record di 939 del 10 novembre 2020. I nuovi positivi sono emersi dall’analisi di 5.890 tamponi molecolari: è risultato positivo l’11,24% dei campioni. Il tasso di positività sui molecolari è il più alto degli ultimi dieci mesi.
Alla luce dei dati odierni, in Abruzzo il tasso di occupazione dei posti letto scende all’8% per le terapie intensive e sale al 10% per l’area non critica, a fronte di soglie da zona gialla rispettivamente del 10 e del 15%.