Sabato 12 e domenica 13 ottobre l’Open Day nei centri di Pescara, Chieti e Penne della Fondazione Papa Paolo VI: consulenze, visite gratuite e un convegno.
L’eccellenza di servizi apprezzati in tutto l’Abruzzo e oltre. L’umanità di un luogo che da oltre quarant’anni rappresenta un riferimento solido per migliaia di persone, famiglie e comunità. La validità di un contributo scientifico capace di aumentare i livelli qualitativi dell’intera sanità abruzzese. Tutto questo, e molto altro, sarà in vetrina sabato 12 e domenica 13 ottobre in occasione dell’Open Day della Fondazione Papa Paolo VI, la realtà che offre numerosi e qualificati servizi riabilitativi, semiresidenziali per disabili e case soggiorno per anziani a Pescara, Chieti e vari altri centri della regione.
Due giorni pensati per far conoscere da vicino le strutture, con consulenze professionali e visite gratuite nel Centro Adriatico di Pescara, nel Centro Sant’Agostino a Chieti e nel Centro San Massimo a Penne nella giornata di domenica 13 ottobre: dalle 9.00 alle 17.00 sarà possibile entrare in contatto con il personale e gli ambienti di strutture all’avanguardia in settori come la riabilitazione, i problemi dell’età evolutiva, la disabilità, l’autismo e l’assistenza agli anziani. Strutture che, ad oggi, danno lavoro a ben trecentottanta dipendenti assunti e cinquanta consulenti esterni, che nelle sette sedi della fondazione assistono circa mille pazienti al giorno.
Ma non solo: l’Open Day servirà anche a riflettere sul valore di questa grande esperienza sanitaria e sociale. Sabato 12 ottobre alle 16.30, nella sede del Centro Adriatico nel lungomare Papa Giovanni XXIII n. 55 a Pescara, si terrà il convegno “Il valore e l’impegno delle strutture cattoliche in sanità”, con la partecipazione di don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale di Pastorale della Salute, e della dottoressa Sonia Albanese, cardiochirurgo infantile all’ospedale Bambin Gesù di Roma.
Commenta monsignor Tommaso Valentinetti, presidente della fondazione: “Sono orgoglioso di essere il riferimento di questa realtà che non ho scelto io ma che mi è stata consegnata dal mio predecessore monsignor Antonio Iannucci. La sto portando avanti con dedizione per conservare integra la proprietà, i posti di lavoro e continuare a servire le tante persone che si rivolgono a noi, alla ricerca non solo di servizi di qualità ma anche di un’umanità e di una cura che da sempre contraddistinguono questa storia più che quarantennale”.
L’evento è realizzato in collaborazione con l’Ufficio nazionale per la Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Italiana.