Un’organizzazione che gestiva un traffico di sostanze anabolizzanti via internet in tutta Italia, con transazioni internazionali in Bulgaria, Slovacchia, Polonia, Romania e Serbia, è stata smantellata dai carabinieri del comando per la Tutela della Salute di Roma. 12 gli arresti. Perquisita la casa di un giovane abruzzese.
I militari dell’Arma hanno eseguito stamane l’ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere 12 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di utilizzo o somministrazione di farmaci dopanti, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti o psicotrope.
L’indagine era stata diretta per oltre due anni dal giovane Pm della Procura di Enna Giovanni Romano, scomparso di recente in un incidente stradale, e scaturisce dal monitoraggio dei social network e dei siti web utilizzati per la vendita on line di sostanze anabolizzanti.
Oltre 50 sono state le persone perquisite: tra queste c’è anche un giovane abruzzese nella cui casa, in provincia di Pescara, i militari del Nas di Pescara hanno trovato oltre venti confezioni di farmaci della famiglia dei dopanti. Si tratta per la maggior parte di medicinali di fabbricazione estera il cui acquisto, e commercio, avviene solitamente su appositi siti internet. Farmaci, quelli trovati a casa del giovane abruzzese, tutti riconducibili alla famiglia delle sostanze anabolizzanti notoriamente utilizzate dai cosiddetti ‘palestrati’. Nella stessa abitazione, in provincia di Pescara, i militari hanno trovato un set di coltelli tipo “rambo” per la cui detenzione è necessaria la denuncia di cui il giovane era sprovvisto.
Nel corso dell’operazione sono stati notificati anche 57 decreti di perquisizione. I sequestri, eseguiti nel corso di due anni di attività investigativa, hanno consentito di sottrarre dal commercio illecito circa 18mila confezioni di sostanze dopanti, di cui circa 300 flaconi di sostanze stupefacenti (nandrolone), per un valore complessivo stimato di circa un milione di euro.
I venditori dispensavano anche consigli su come assumere i farmaci vietati, redigendo veri e propri ‘planning’ terapici, pur non avendo alcun titolo accademico e competenza in materia.
Il centro nevralgico del traffico di anabolizzanti, ormoni e sostanze stupefacenti quali l’efedrina era Nissoria, piccolo paese della provincia di Enna.