Ammonta a 23mila euro il bottino dei truffatori che hanno messo a segno colpi in 10 regioni tra le quali l’Abruzzo. Indagini partite da Genova nel 2020. Tutto avveniva per il tramite di annunci su portali web di auto: ricevute le caparre sparivano contatti, annunci e persone.
L’associazione Codici ha attivato i suoi sportelli sul territorio per fornire assistenza legale alle vittime, a quanto pare numerose e sparse in diverse regioni, della truffa online smascherata dai Carabinieri di Genova con l’operazione “Old cars”. Scattate nel 2020, le indagini sono culminate con l’arresto di cinque persone accusate di associazione a delinquere finalizzata alla truffa.
Si facevano accreditare le caparre per la vendita di auto storiche e parti di esse ma dopo averle ricevute sparivano. I carabinieri di Genova hanno arrestato cinque persone (quattro in cella e uno ai domiciliari) mentre altre due persone sono state sottoposte all’obbligo di dimora e di firma in una operazione che è stata denominata ‘Old cars’. Le indagini sono partite nel 2020 dopo una serie di segnalazioni di truffe on line. Secondo quanto emerso dalle indagini, i truffatori pubblicavano sui siti specializzati come falsi annunci con l’indicazione di un numero di telefono per le trattative, intestato ad un prestanome. Una volta trovato l’accordo l’acquirente doveva versare un acconto su una carta prepagata, vaglia postale o money transfert intestati a persone compiacenti. Ricevuto il pagamento si rendevano irreperibili. Sono 22 le truffe consumate e tre quelle tentate da dicembre 2020 a marzo 2021.
In alcuni casi le vittime sono riuscite a ricontattare i truffatori dai quali sono stati sbeffeggiati al telefono. “Sei stato stupido, ti abbiamo raggirato”, dicevano. Le auto messe in vendita andavano dalle 500 alle Porche 911, dalle Alfa Romeo ai Maggioloni.