Orsa Amarena uccisa: eseguita l’autopsia, fatale il colpo di fucile

Si è svolta ieri presso Istituto zooprofilattico di Teramo la lunga necroscopia sull’orsa Amarena, fatta per capire bene come si morto il plantigrado

É bastato un solo colpo, esploso dal fucile di Andrea Leombruni, iscritto nel registro degli indagati, il proiettile ha colpito lateralmente il plantigrado e perforato i polmoni. Prima dell’esame autoptico, è stata eseguita presso il dipartimento di medicina veterinaria dell’università di Teramo anche la radiografia sul corpo dell’animale. L’orsa si è spenta per una emorragia. Ma i periti si sono riservati ulteriori accertamenti per capire il lasso di tempo trascorso tra lo sparo e la morte di Amarena. Mentre sul fronte dei cuccioli la notizia più importante è che i piccoli si sono ricongiunti e restano all’interno dei confini del Parco: nella notte tra lunedì e martedì, i visori notturni dei guardia-parco li hanno avvistati mentre si alimentavano su una pianta di mele a 10 chilometri di distanza da San Benedetto dei Marsi.

Le loro condizioni di salute sono buone ma il rischio che possano essere uccisi dai predatori è ancora alto. Il Parco Nazionale D’Abruzzo Lazio e Molise , tuttavia, ha confermato la volontà di non procedere alla cattura degli esemplari. Sono due elementi che hanno convinto gli esperti a non intervenire sulla cattura dei due esemplari . Il primo: gli orsetti riescono a orientarsi. Il secondo riguarda invece la capacità di alimentarsi in autonomia anche senza madre. Va ricordato che l’orso bruno Marsicano non entra in uno stato di letargo vero e proprio come quello di altre specie, mantenendo un buon livello di reattività agli stimoli esterni per questo motivo sarà ancora più importante tenere sotto controllo i due cuccioli. Seppur la cattura sia sospesa, è lo stesso Parco ad avvertire sui rischi che corrono i piccoli:

“Le possibilità di sopravvivenza, purtroppo, non sono alte e le insidie, anche naturali, sono molte. Qualsiasi disturbo o interferenza di origine antropica potrebbe causare l’allontanamento dei cuccioli da aree idonee e una loro nuova separazione”. Per questo motivo il Parco ha lanciato l’ennesimo appello ai cittadini per tutelare gli orsetti: “Rinunciate ad andare a cercare di avvistare i cuccioli e non intralciare in alcun modo le operazioni di monitoraggio”.

 

Fabio Lussoso: