Il naturalista e presidente SOA Massimo Pellegrini così commenta il bando comunale che autorizza 10 nuove concessioni balneari: “Invece di correggere gli errori del passato si insiste nell’antropizzare gli ultimi tratti dunali di una costa abruzzese già alterata per il 90%”.
“Stop a nuove concessioni balneari ad Ortona in una delle poche aree ancora non definitivamente artificializzate della costa abruzzese che presenta ancora preziose fasce dunali residue. Sì alla revisione di strumenti urbanistici completamente errati che prevedono ombrelloni, strade e percorsi letteralmente sulle dune“. Così commenta il naturalista e Presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese Massimo Pellegrini l’avviso (qui: http://ortona.soluzionipa.it/news/avviso_pubblico_per_lassegnazio), datato 30 aprile, dell’Amministrazione Comunale di Ortona di aprire a ben 10 nuove concessioni balneari, seppur stagionali il tratto di spiaggia antistante la stazione di Tollo.
Secondo l’avviso la giustificazione alla base della decisione è che dopo la realizzazione di un tratto della strada Postilli-Riccio, si può procedere con l’assegnazione delle spiagge antistanti.
“Alcune delle concessioni interessano direttamente punti dove il fratino ha nidificato negli anni scorsi. Invece di riflettere sull’errore di aver realizzato quella strada milionaria, fortemente contestata all’epoca della costruzione, che ha appesantito di cemento un tratto di costa ancora integro, si insiste con il passo successivo, il rilascio delle concessioni. Si aumenta così l’afflusso di persone e, quindi, l’impatto antropico, direttamente sulle ultime fasce di dune e sulla rara flora e fauna di questo ambiente sempre più localizzato. Questo senza considerare le problematiche di afflusso con le auto nella zona e relativi parcheggi. Il tutto quando ci si riempie la bocca di rispetto dell’ambiente, di rinaturalizzazione, di riqualificazione. Poi si va a vedere e il Piano vigente prevede addirittura la prosecuzione della strada fino al Riccio per un paio di chilometri e, nella zona della Stazione, pure un percorso pedonale. Entrambe le opere dovrebbero così soppiantare…proprio le dune! Il Fratino dove dovrebbe nidificare? Il verbasco dove dovrebbe crescere?“
Secondo la SOA ‘con cambiamenti climatici che stanno determinando l’innalzamento del livello marino, con i gravi problemi per la qualità delle acque lungo la fascia costiera del comune che dovrebbero essere risolti come priorità, con le specie delle dune, dal Fratino al rarissimo Giglio di Mare sempre più rare, un’amministrazione coscienziosa avrebbe immediatamente cercato di cambiare un Piano sbagliato, invece di darne applicazione con un eccesso di zelo degno di miglior causa’.