Ortona, appello alla Soprintendenza per salvare il borgo Acquabella

Un appello per la salvezza del borgo Acquabella di Ortona è stato inviato alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio Chieti Pescara

La sollecitazione punta ad attivare la procedura di dichiarazione di interesse archeologico, storico, antropologico e culturale del sito.

L’appello è stato lanciato dalla San Giorgio Scuola Educaform di Pescara, impegnata da anni nel territorio afferente la riserva Punta dell’Acquabella, insieme a Italia Nostra e ad altri enti no profit. Recentemente, proprio l’antico borgo dei pescatori ha ospitato il convegno Luci d’Oriente. Ortona capitale bizantina d’Abruzzo, nell’ambito del progetto Poseidon Culture Conservation Plan.

“Allo scopo di difendere l’identità culturale e storica dell’ insediamento dell’Acquabella – spiega la San Giorgio – si chiede alla Soprintendenza di attivare la procedura di dichiarazione di interesse archeologico, storico, etno-antropologico e culturale, nonché di notevole interesse pubblico in quanto «complesso di cose immobili che compone un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale, inclusi i centri ed i nuclei storici». L’istanza è già stata presentata lo scorso novembre, ma è rimasta senza risposta”.

Il borgo è inserito nella Riserva regionale naturale Punta dell’Acquabella, si affaccia sulla Via Verde Costa dei Trabocchi e si trova in contrada Moro di Ortona (Ch). La Storia delinea origini di epoca romana e bizantina, sul posto ci sono ancora tracce di pavimentazione in materiale romano di riutilizzo e nelle acque antistanti il borgo sono stati rivenuti diversi reperti archeologici, come un’ancora e delle anfore. Nei pressi sorgeva l’antica Torre Moro, realizzata nel XVI secolo. Nel 1857, durante i lavori per la realizzazione della ferrovia adriatica, sono state ritrovate due statuette di Ercole e altri oggetti in bronzo e argento, reperti conservati oggi nel Museo di Santa Giulia a Brescia.

“La dichiarazione – si legge nella nota di Educaform – impedirebbe l’attuazione dei tanti progetti edilizi speculatori che non tengono nel minimo conto l’identità culturale e storica dei luoghi, il rispetto del nostro passato e dei sacrifici di chi ci ha preceduto, considerando anche che il comune di Ortona, adottando il nuovo strumento urbanistico, ha riconosciuto l’interesse archeologico del sito di Punta dell’Acquabella che si aggiunge al precedente vincolo paesaggistico. Nell’attesa che questa volta l’appello trovi accoglienza, invitiamo chiunque voglia sottoscriverlo, condividerlo e farlo proprio può inviarci una mail”.