Ortona: divieto temporaneo di balneazione, in un breve tratto, a causa delle microalghe

E’ stato emesso in mattinata, dopo i rilievi dell’Arta dei giorni scorsi, il divieto temporaneo di balneazione nella zona circoscritta delle acque del mare di pertinenza del punto di monitoraggio con denominazione “350 m Nord Foce Fiume Moro”

A San Vito nella zona del Turchino i dati sono nei limiti per cui, per ora, non si ravvisa necessità di vietare la balneazione.

Come da noi anticipato ieri pomeriggio in un articolo (https://www.rete8.it/cronaca/top-cronaca/ortona-e-san-vito-troppe-microalghe-tratti-a-rischio-divieto-di-balneazione) i rilievi di inizio mese dell’Arta in due punti precisi della costa di Ortona e San Vito Chietino avevano suscitato la precauzione del caso attenzionando i livelli di presenza, in acqua, delle microalghe Ostreopsis ovata. Oggi, quindi, la decisione del commissario straordinario di Ortona di far scattare il circoscritto e temporaneo divieto di balneazione in attesa di ulteriori nuovi prelievi effettuati dai tecnici Arta. Ecco la raccomandazione della biologa marina Maria Carla De Francesco, intervistata dal Tg8:

“Bisogna rispettare l’ordinanza, evitare di tuffarsi dalle rocce visto che questo tipo di alga ama le zone rocciose ed aspettare che, con l’abbassamento della temperatura e la pioggia si torni alla normalità”.

Così scrivevamo ieri: “Nell’ambito dei controlli routinari effettuati sulle acque di balneazione durante la prima settimana di agosto, l’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente (Arta) ha riscontrato la presenza di Ostreopsis ovata in quantità elevate in due tratti di mare antistanti il litorale di Ortona e San Vito Chietino. In particolare sulla costa ortonese, nel punto di prelievo situato a “350 metri a nord del fiume Moro, è scattata la fase di emergenza prevista dal piano di sorveglianza per l’alga potenzialmente tossica. I riscontri analitici, infatti, hanno evidenziato una presenza massiccia di Ostropsis, calcolata in 42 mila 600 cellule per litro d’acqua, valori ben oltre la soglia delle 30 mila cellule/litro (individuata dal Ministero della Salute quale soglia limite). In questo caso, il tratto di mare potrebbe essere interdetto alla balneazione e i controlli dell’Agenzia ambientale verranno intensificati”.  

E, ancora: “Situazione meno critica a San Vito Chietino, nella zona antistante Calata Turchino, dove le analisi hanno evidenziato un valore di 19 mila 760 cellule per litro d’acqua, dunque al di sotto dei limiti, facendo scattare comunque la fase di allerta.

L’Arta in una nota di ieri pomeriggio spiega: “Le microalghe potenzialmente tossiche crescono su strati rocciosi. Al verificarsi di fioriture e di contestuali condizioni meteo che favoriscono la formazione di aerosol marino, come burrasche e mareggiate, possono essere responsabili di episodi di malessere nei bagnanti o nelle persone che stazionano lungo il litorale. I sintomi sono differenti e colpiscono soprattutto apparato respiratorio e pelle: tra i principali ci sono la rinite, la faringite, la laringite, la bronchite, la febbre, la dermatite e la congiuntivite. Inoltre, è opportuno evitare il consumo di frutti di mare crudi, raccolti dove è stata registrata la presenza di alga tossica: ad esempio i ricci, a causa della loro eco-biologia, potrebbero accumulare al loro interno la tossina dannosa per l’uomo”.

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Barbara Orsini: