“Negli ultimi giorni a Villa Caldari, frazione del Comune di Ortona, in seguito a un ripopolamento di gatti e cani randagi, si sono verificati i ritrovamenti di esche con tasso di letalità massimo”, la denuncia del Comitato Tutela Ambiente e Salute dei Cittadini delle Unite Contrade.
Di seguito la nota del Comitato Tutela Ambiente e Salute dei Cittadini delle Unite Contrade de Comune di Ortona.
“Le esche attualmente rinvenute avevano come collocazione le vie del Centro abitato del paese, e più precisamente zone Via Draga – via Macinini – piazza Garibaldi. Le denunce sono partite da diversi abitanti del paese attraverso condivisioni sui social con post e conseguenti foto dei veleni. Al di là di ogni opinione personale, oltre ogni simpatia (o antipatia, che dir si voglia) per i nostri amici a quattro zampe, bisogna scovare all’interno di questa vicenda per capire che il motivo di tale ignobile gesto è la fantomatica quanto mai oltrepassata “ignoranza”. Quando si fa indigestione di ignoranza, appunto, si ignora anche che l’intossicazione da rodenticidi ad azione anticoagulante (i cosiddetti “veleni per topi”) rappresenta purtroppo un’eventualità piuttosto frequente nei nostri animali domestici (e anche in quelli selvatici); in genere ciò si verifica quando la derattizzazione viene effettuata in modo superficiale e/o da parte di personale non specializzato, o peggio ancora da “bande di codardi” con conseguente disseminazione di esche pericolose nei luoghi frequentati dall’uomo e/o dagli animali. Anche l’uomo infatti può essere incluso fra le specie a rischio, in quanto soprattutto i bambini possono essere attirati dalle esche, per via del loro colore e aspetto, con il risultato di un potenziale pericolo qualora venissero ingerite. Il Comitato Ambiente e Salute condanna questo orribile gesto, auspicandosi che la situazione non degeneri ulteriormente e che avvenga immediatamente un’indagine a tappeto sul territorio per scovare i responsabili. Non bisogna buttare nel dimenticatoio gesti di così basso profilo ma altissimo pericolo per l’incolumità altrui oltre che di grandissima inciviltà, soprattutto in un periodo storico come quello attuale dove il massimo comune problema si chiama COVID19”.