L’apparentamento tra il candidato sindaco Ilario Cocciola e il candidato del centrodestra Angelo Di Nardo accende l’ultimo scampolo di campagna elettorale il vista del ballottaggio di domenica prossima. Contrari all’accordo il segretario circolo Pd Musa e l’Anpi. Cocciola replica: intesa sul programma
Al ballottaggio di domenica 26, contro il sindaco uscente Leo Castiglione (che ha chiuso il primo turno con il 42,25% e 5.291 voti) lo sfidante Ilario Cocciola (al 35,13 % con 4.399 voti) si presenta forte dell’apparentamento con Angelo Di Nardo, terzo alla fine del primo turno (al 20,39% con 2.553 voti).
Dal punto di vista politico fa discutere soprattutto l’alleanza tra pezzi di centrosinistra e pezzi di centrodestra. Per Franco Musa, segretario Pd del circolo di Ortona, “il patto Cocciola-Coletti-Marchegiano svela ogni dubbio sulla natura di una coalizione elettorale che si è messa insieme già dall’inizio con un disegno preciso del tutti dentro a prescindere sulle e per le poltrone: fino a ieri rivendicavano di essere progressisti, oggi fanno accordi con il partito della Meloni, qualche giorno dopo il suo comizio franchista in Spagna. Il nostro appello va agli elettori del centrosinistra e anche a quelli che avevano ipotizzato il commissariamento del circolo dopo la scelta, di certo dolorosa, sul simbolo che noi non potevamo di certo portare a chi era già pronto ad allearsi con la destra ortonese come avevamo visto per tempo”.
Interviene e prende posizione anche l’Anpi (Associazione nazionale partigiani). Antonio Pellegrini, presidente della sezione Anpi “Dario Serafini” definisce “preoccupante e non condivisibile” quanto deciso a livello locale in vista del ballottaggio. “Nessun apparentamento è giustificabile”, dice Pellegrini, “tra una coalizione che si è definita riformista e progressista con chi è contro l’estensione dei diritti civili (fine vita, ius soli, legge Zan, ius scholae), in economia è protezionista e corporativista, non riconosce il 25 Aprile 1945 come data fondante della Repubblica italiana sancita dal Referendum del 2 Giugno 1946. La vita amministrativa e politica di una comunità è fatta di confronto sui programmi che si presentano ai cittadini, ma c’è un limite, ed è quello di non anteporre mai il proprio interesse personale ai valori in cui si è detto di credere da sempre nel corso della propria attività politica”.
Cocciola spiega invece le ragioni della sua scelta partendo da punti programmatici in comune. Un accordo raggiunto “per senso di responsabilità”, dice, “che mette la città di Ortona al centro di tutto”. L’accordo apparenta per il ballottaggio due coalizioni che complessivamente al primo turno hanno raggiunto il 56 per cento dei consensi. “Siamo uniti contro un sistema che ha puntato solo a conservare il proprio potere”, dice il candidato “abbiamo deciso di fare una scelta responsabile, non facile, ma necessaria per la nostra città. Abbiamo letto i nostri programmi, abbiamo visto che i punti di convergenza sono molti. Non potevamo fare una scelta diversa: quando si decide di amministrare la cosa pubblica il proprio interesse va in secondo piano”.
Parla anche Di Nardo: “Ho scelto di dare seguito all’esigenza di cambiamento espressa dai cittadini ortonesi, la coalizione di centrodestra anteporrà, come ha sempre fatto, gli interessi della città alle logiche di bottega. Non potevamo tradire il mandato dei cittadini che ci hanno votato, assegnandomi il 9% dei consensi in più rispetto alle precedente elezioni, sulla base di un progetto di discontinuità e rinnovamento. Quella stessa discontinuità che, più in generale, la stragrande maggioranza degli elettori ortonesi ha invocato con forza al primo turno, attribuendo quasi il 60% delle preferenze ai candidati alternativi a Castiglione. E’ dunque giusto e necessario che tale maggioranza trovi la sua compiuta espressione in Consiglio comunale. L’accordo con Cocciola è stato in qualche modo fisiologico, alla luce dei cinque anni di opposizione condivisi con diversi esponenti della coalizione che lo sostiene, insieme ai quali abbiamo spesso elaborato proposte unitarie e dato vita a battaglie comuni”.