“Di un concorso è certamente importante il giudizio in gara che determina i vincitori, ma per tutti i concorrenti assume particolare significato anche il rilievo da parte dei giurati del loro talento e delle loro potenzialità”: così il presidente della giuria Nazzareno Carusi
La grandezza della semplicità, del sentimento d’amore che abbraccia e unisce: c’è nelle Romanze di Francesco Paolo Tosti un’attualità vibrante, sganciata dalle convenzioni e profondamente umana. Così il concorso a lui intitolato dalla sua città natale, Ortona, rappresenta un’opportunità che prova a superare il perimetro della sola qualità tecnica e offrire ai concorrenti il palcoscenico privilegiato della presenza di una giuria con personalità di spicco in diversi ambiti della vita musicale.
“Di un concorso è certamente importante il giudizio in gara che determina i vincitori, ma per tutti i concorrenti assume particolare significato anche il rilievo da parte dei giurati del loro talento e delle loro potenzialità, indipendentemente dal risultato e dal fatto che nella competizione, come può succedere, non abbiano dato il meglio di sé”, sottolinea il presidente della giuria Nazzareno Carusi, pianista e consigliere di amministrazione del Teatro alla Scala.
Il concorso di canto intitolato a Francesco Paolo Tosti si svolge ogni quattro anni, e non è un caso. La scelta è ponderata dalla consapevolezza del tempo necessario alla maturazione artistica dei giovani talenti. Il patrimonio universale delle Romanze tostiane, infatti, ha radici profonde nella più alta cultura, non solo musicale. “Tosti sviluppa con assoluta maestria gli insegnamenti della Scuola napoletana – dice ancora Carusi – e dipinge l’animo umano e i suoi sentimenti nelle loro mille sfaccettature, nei toni più luminosi o più oscuri, con melodie e armonie che vestono a meraviglia i testi utilizzati, a cominciare da quelli dell’amico Gabriele d’Annunzio”. Cosa si aspetta dai giovani del concorso? “La preparazione che sola è capace di far brillare il talento”, risponde Carusi. “E poi la semplicità, che è specchio di equilibrio laddove la complicazione non sempre è prova del valore. Tosti ne è perfetto esempio. Poche note e brevi testi rivelano universi dispiegati in ogni canto. Perché se complessa è la natura umana, non deve forzatamente esserlo il suo racconto”. Cosa consiglia a chi vuole iniziare un percorso artistico? “Lo studio senza fine, ma prima sincerandosi d’averne il talento necessario. Il solo impegno, per quanto appassionato, non basta. La qualità musicale, e non solo quella, non è una somma di addendi bensì un prodotto di fattori, dei quali il talento è il primo. Poi, vengono gli altri. Ma se il talento manca, se il talento è zero, per quanto grande voglia essere il numero degli altri fattori, il prodotto sarà sempre e comunque uguale a zero”.
La giuria del settimo Concorso Internazionale “Francesco Paolo Tosti”, presieduta da Nazzareno Carusi è composta da Giorgio Battistelli (compositore, direttore artistico del Festival MiTo e dell’Orchestra Haydn di Bolzano); Eleonora Buratto (soprano); Carlo Fontana (presidente di Impresa Cultura Italia, già sovrintendente del Teatro alla Scala); Michele Gamba (direttore d’orchestra e pianista); Paola Leolini (docente di canto); Alberto Mattioli (critico musicale); Fortunato Ortombina (sovrintendente della Fenice di Venezia e sovrintendente designato del Teatro alla Scala di Milano) e Antonio Poli (tenore).
Le iscrizioni al concorso si possono effettuare solo online al link www.istitutonazionaletostiano.org.