Polemiche a Padova per la vicenda del calciatore teramano condannato per violenza sessuale e regolarmente in campo
A scatenare le critiche è stata la difesa da parte dei tifosi e l’atteggiamento tenuto dalla squadra che ha deciso di mandare regolarmente in campo Michael Liguori, 25 anni, originario di Alba Adriatica (Teramo).
Il Tribunale di Teramo aveva condannato per violenza sessuale Liguori e un amico coetaneo, stessa pena per entrambi: tre anni e quattro mesi di reclusione.
Ai vari interventi di esponenti politici nei giorni scorsi, si è aggiunto quello della consigliera regionale de ‘Il Veneto che Vogliamo’ Elena Ostanel: l’Ansa riporta che, secondo la consigliera, il Padova Calcio ha perso un’occasione per mandare un forte messaggio contro la violenza sulle donne.
“Quello del calcio – ha aggiunto – è un mondo che conosco perché ho avuto modo di frequentarlo parecchi anni fa da ex arbitra di calcio maschile. Credo che non basti scendere in campo una volta all’anno con il segno rosso sul volto se poi non si agisce dall’interno per cambiarne il volto, ancora troppo maschilista. Il silenzio non è nelle mie corde e per questo esprimo tutta la mia solidarietà alle due ragazze che con coraggio hanno denunciato: non possiamo permetterci di tacere e di voltarci dall’altro lato perché anche le parole che spendiamo contro ogni violenza possono aiutare a contrastarla. Lo deve fare la politica, lo può fare il mondo dello sport, in particolare se chiamato in causa direttamente”.