Paglieta: da fine mese 130 lavoratori in cassa integrazione, eppure le commesse ci sono eccome

Da fine febbraio a casa 130 lavoratori della Trigano. Per la Fiom “è un paradosso ragionare su una enorme richiesta di mercato per quanto riguarda i Van e non poterli produrre per mancanza di chassis Ducato prodotti dalla Sevel, fornitore unico della Trigano Van di Paglieta”

 

“La contraddizione è proprio questa, dopo l’ incontro tenuto il 21 febbraio 2022 con la Trigano, siamo dovuti passare nelle assemblee per spiegare alle Lavoratrici e ai Lavoratori della Trigano che l’ azienda sarà costretta a chiedere cassa integrazione e che per via delle norme in vigore, nonostante la forte richiesta di mercato, la Trigano non sarà nella condizione di poter rinnovare i contratti dei lavoratori a tempo determinato e in somministrazione, di conseguenza le 130 persone che a fine febbraio vedranno scadere il proprio contratto a tempo determinato, perderanno il lavoro”. La denuncia è a firma della FIOM Chieti.

“Non parliamo di una difficoltà del settore, anzi, di quella che c’è nel soddisfare la domanda. Purtroppo quella che sembra essere una crisi dei componenti continua a colpire il settore automotive e colpendo anche Sevel di riflesso colpisce Trigano e i Lavoratori. Abbiamo il dovere di lanciare un messaggio forte e chiaro a queste Lavoratrici e a questi Lavoratori, questa è solo una fase momentanea che probabilmente durerà poche settimane. Nell’ incontro di ieri, l’ Azienda ci ha comunicato che non ha intenzione di rivedere il bilanciamento delle linee che tradotto significa che nei piani aziendali la necessità è
quella di produrre a pieno regime e quindi con tutte le persone che sono occupate ad oggi. Di pari passo, sempre nell’ ottica della salvaguardia delle persone, abbiamo concordato che tutte le Lavoratrici e i Lavoratori in uscita saranno reintegrati e se questo non dovesse avvenire in blocco, le persone rientreranno a gruppi seguendo il criterio dell’ anzianità sino al reimpiego di tutti, inoltre, anche se nei fatti ci sarà una interruzione di contratto, abbiamo concordato che saranno conservate le anzianità convenzionali, questa pratica avrà ripercussioni positive per quanto contenuto in tema di anzianità nel CCNL e per i trattamenti di miglior favore che abbiamo conquistato nel contratto integrativo aziendale. In pratica sarà come se i lavoratori non fossero mai usciti dalla Trigano”.