Pagliuca (Confindustria) su eliminazione Decontribuzione Sud: “Mancano alternative chiare”

Il Presidente di Confindustria Abruzzo Silvano Pagliuca delinea la posizione dell’Associazione riguardo alla recente decisione di eliminare la Decontribuzione Sud e introdurre una nuova misura di agevolazione.

“Negli ultimi quattro anni, il Sud Italia ha mostrato segnali di vitalità economica significativi, con un aumento del PIL, degli investimenti, delle esportazioni e dell’occupazione, nonostante le sfide legate ai fenomeni migratori interni. La Decontribuzione Sud ha giocato un ruolo cruciale in questo contesto, permettendo al sistema produttivo meridionale di mantenere la propria base occupazionale e favorendo la crescita della forza lavoro. È stato uno strumento semplice ed efficace che ha consentito alle imprese di programmare crescita, sviluppo e investimenti. A livello nazionale, una delle province che ha beneficiato di più dello sgravio è quella di Teramo. Nella nostra Regione ha interessato oltre 125.000 lavoratori, di cui oltre 50.000 donne. Lo strumento rispondeva, nelle intenzioni originarie, a un obiettivo più che condivisibile: attenuare, in modo semplice ed efficace, il differenziale negativo del fare impresa al Sud, agendo su una delle leve di costo. Differenziale dovuto a fattori noti e purtroppo a oggi irrisolti, a partire dalla dotazione infrastrutturale e dalla qualità dei servizi pubblici essenziali.

La decisione di eliminare questa misura, senza una chiara alternativa, crea incertezza e preoccupazione. Le agevolazioni per le nuove assunzioni di soggetti svantaggiati non possono compensare adeguatamente la perdita di uno strumento così rilevante. È essenziale che la nuova misura, finanziata dal nuovo Fondo, sia altrettanto efficace nel ridurre i gap di competitività.

Accogliamo con favore la previsione di una durata quinquennale per la nuova misura, che facilita le scelte di medio periodo. Tuttavia, è fondamentale che questa sia di semplice utilizzo, cumulabile con altri incentivi e strettamente legata alla componente lavoro e al miglioramento delle competenze.

Auspichiamo che il negoziato con l’Europa conduca rapidamente a un esito positivo, garantendo continuità ed efficacia a partire dal 1° gennaio 2025. La nuova misura deve essere ambiziosa, mirata a ridurre i divari e inclusiva, riguardando l’intero apparato produttivo meridionale.

Come Confindustria vogliamo contribuire alla costruzione della nuova misura, consapevoli che dovrà inserirsi in una visione strategica per il Mezzogiorno, a sua volta articolata su due “gambe”.

Da un lato, il sostegno alla resilienza del tessuto economico esistente, in tutti i comparti, non in una logica assistenzialista, ma di mantenimento della capacità produttiva, proprio per non disperdere il potenziale di sviluppo enorme presente in regioni come l’Abruzzo. Dall’altro, una strategia di densificazione produttiva, che parta cioè dalle eccellenze esistenti e costruisca, attorno a queste, vere e proprie filiere strutturate e diversificate Un processo che va accompagnato con misure di sostegno incisive (come il credito d’imposta ZES Unica) e con investimenti infrastrutturali adeguati (non solo quelli finanziati dal PNRR).