Un tracollo senza fine, una debacle impietosa. La Asl di Pescara era ed è una delle peggiori d’Italia quanto a liste di attesa
E i tentativi di rimediare attuati dalla direzione generale, d’intesa con la Regione, non hanno dato risultati, anzi, nel mese di aprile, dati ufficiali ricavati dal portale Sanità della Regione, i giorni necessari per avere una prestazione non urgente si sono impennati fino a quota 168 rispetto ai 31 di Chieti e ai 18 di Teramo. Mediamente, considerate le tre principali fasce di prestazioni, ovvero le classi di priorità relative a visite e controlli da effettuare entro 10 giorni dalla richiesta, entro 60 e entro 120, la Asl di Pescara assurge al livello di 112 giorni, per Chieti 25 e Teramo 15. Una disparità abissale che i vertici della Asl non sanno giustificare, neppure in documenti ufficiali, cercando consolazione in una serie di annunci e nel fatto che le disparità più clamorose si registrano soprattutto nella classe P e che la Asl pescarese “esegue oltre il 30% delle prestazioni” come Tac “a favore di utenti non residenti nel territorio di competenza”, e in attesa di due nuove risonanze magnetiche, la speranza è ancorata alla rete degli ospedali appena varata dal ministero ma che tuttavia, secondo i dati ufficiali sui livelli di assistenza e sulle proiezioni, comporterebbero ancora minori interventi in favore dei cittadini. I dati ufficiali, ricavati dalla rete dei Cup regionali, i centri unici di prenotazione, vengono elaborati e resi noti dalla commissione sanità dell’Unione comunale del Partito Democratico, che sta cercando di collaborare alla soluzione dei problemi sempre più angoscianti per i cittadini a causa delle liste di attesa interminabili. La necessità di agire con incisività, con finanziamenti per nuove risorse sia professionali che tecnologiche, emerge anche da altri esempi. Per un ecocolordoppler l’attesa a Pescara è di ben 449 giorni, a Chieti di 47 e a Teramo di 26. Una colonscopia totale a Pescara e negli altri presidi provinciali, a cominciare dagli ospedali di Popoli e Penne, registra un tempo di attesa di 427giorni contro i 10, 10!, di Teramo e i 43 di Chieti. La commissione sanità del Pd, presenta una comparazione sulle prestazioni totali, cioè che includono le varie classi di priorità, che sconcerta e dovrebbe offrire ai vertici aziendali della Asl e alla Regione l’occasione per una riflessione più accurata. A novembre 2022 su oltre diecimila prestazioni globali la Asl di Pescara faceva registrare un’attesa di 99 giorni, a Chieti era di 23 e a Teramo di 15. Ad aprile 2023 alla Asl di Pescara i giorni di attesa sono arrivati a 112, media di tutte le prestazioni, contro i 25 di Chieti e i 15 di Teramo. Una escalation inarrestabile.