Quattro anni e sei mesi di reclusione: è la condanna inflitta, tramite rito abbreviato, dal gup del tribunale di Pescara, Nicola Colatonio, al 61enne senegalese arrestato dalla polizia lo scorso 25 agosto con l’accusa di aver stuprato una donna di 39 anni di Montesilvano nel giardinetto del terminal bus del capoluogo adriatico.
L’imputato era accusato anche di lesioni lievi e di falso, perchè aveva un documento con un nome leggermente diverso rispetto al suo. La vittima, che si è costituita parte civile, aveva chiesto un risarcimento di 50 mila euro. Il gup, però, ha riconosciuto una provvisionale di 5 mila euro. Le motivazioni saranno depositate tra 90 giorni. Il 61enne era stato bloccato mentre era allungato sulla donna, sotto gli occhi dei passeggeri in arrivo e in partenza. Le persone che erano nel terminal erano intervenuti per fermarlo: lui aveva detto che si trattava della moglie. In quei momenti la donna non era molto lucida perchè aveva bevuto del vino con il 61enne e assunto dei medicinali, essendo in cura al Centro di igiene mentale. La 39enne stessa avrebbe raccontato ai poliziotti di essersi svegliata mentre l’uomo abusava di lei. Attraverso le immagini delle telecamere poi la polizia aveva ricostruito i fatti. La difesa, rappresentata dall’avvocato Stefano Sassano, ha sostenuto che i due si conoscevano e che il rapporto sessuale non sarebbe stato estorto ma consenziente.