Fino al 12 luglio la 17esima edizione del Marcel Grossmann meeting, che si svolge in tutto il mondo ogni tre anni. Quest’anno è stata scelta Pescara per accogliere i 700 scienziati di 52 nazioni
Un evento inizialmente immaginato a Pechino e organizzato dall’Icranet (International Center for Relativistic Astrophysics Network), guidato dal direttore Remo Ruffini, dall’Università degli studi “Gabriele d’Annunzio” e dal Comune di Pescara. I protagonisti del meeting, arrivati in città dall’Iran, dalla Bielorussia, dall’Argentina e dalla Cina oggi col Premio Nobel Roy Kerr (Christchurch University, Nuova Zelanda), il prof. Ruffini e il Rettore dell’Ud’A Liborio Stuppia per il taglio del nastro, alla presenza di Masci, del Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e del Presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo Lorenzo Sospiri.
Domani, martedì 9 luglio, nel corso di una cerimonia solenne, verranno consegnati i MG17 Awards ai Prof. Di Li (National Astronomical Observatories, CAS, Cina), al Prof. Christopher Lee Fryer (Los Alamos National Laboratory) ed al CHIME/FRB Team nella persona della Prof.ssa Victoria Kaspi (McGill University, Canada). Gli appuntamenti del meeting si svolgeranno all’Aurum e all’Ud’A, nella sede di viale Pindaro 42.
“Si discuterà – spiega Ruffini – dei recenti progressi dell’astrofisica relativistica, della gravitazione, della relatività generale e delle teorie di campo relativistiche, ponendo l’accento sui fondamenti matematici, sulle previsioni fisiche e sui test osservativi e sperimentali. Oltre a 2 premi Nobel, parteciperanno alcuni dei responsabili delle più prestigiose missioni spaziali programmate per gli anni futuri. In particolare, il capo della missione Taiji della Cina inaugurerà il meeting, mentre gli sviluppi della missione TianQin saranno presentati nella conclusione del meeting”.
Tra i temi centrali ci saranno “i buchi neri, che appaiono in tutto l’Universo e vengono studiati da 50 anni, ma le ultimissime novità sono enormi”, ha detto sempre Ruffini sottolineando che i “buchi neri originano fenomeni enormemente energetici, pari all’energia di 100 miliardi di soli e di un miliardo di galassie come la nostra, fenomeni che si vedono in tutto l’universo”. Facendo riferimento a quanto accaduto “nella nostra galassia”, il direttore dell’Icranet ha ricordato che “900 anni fa ci fu un’esplosione catastrofica che sul Mediterraneo fu chiamata peste. Ma non era peste e le radiazioni di quell’esplosione, il 3 luglio, furono talmente spaventose che molte persone morirono, da Costantinopoli all’Egitto, e la mattina dopo fu osservata in Cina. Se quella esplosione succedesse qui vicino, la vita del pianeta sarebbe distrutta”. Un altro aspetto di rilievo riguarda il fatto che “queste esplosioni generano in Dna, la vita”.
Il servizio del Tg8