All’età di 93 anni si è spento, in ospedale a Pescara, l’ex sindaco Michele De Martiis primo cittadino del capoluogo adriatico dopo Nevio Piscione e prima di Giuseppe Ciccantelli. I funerali domani, domenica 23 giugno, alle 16 nella chiesa dello Spirito Santo.
Si avvicinò alla politica quasi per caso per il tramite di un caro amico e, altrettanto per caso, divenne prima consigliere comunale, poi assessore (ruolo che mantenne per dieci anni) e, infine,sindaco per due anni e mezzo, dal 1988 al ’90. Era il 1948 quando all’età di 22 anni si fece convincere dall’amico Gaetano Novello, ad iscriversi alla Democrazia cristiana, ma senza mai frequentare il partito perché a causa della scomparsa prematura del padre De Martiis cominciò presto a lavorare. Dopo le prime esperienze lavorative, entrò allo Iacp, l’Istituto autonomo case popolari come geometra dove restò ai vertici per 32 anni. Compiendo un gran balzo temporale, arriviamo agli anni delle prime militanze fino agli incarichi assessoriali in comune a Pescara. Accusato di abuso edilizio, ma poi assolto perché il fatto non sussisteva, Michele De Martiis diventa assessore all’Edilizia e all’Urbanistica in seguito alle dimissioni di Giuliano Torlontano. Dopo 10 anni da assessore l’elezione, davvero a sorpresa, a sindaco. Una bufera giudiziaria travolge il suo predecessore e sebbene nella Dc in pochi scommettessero sul successo elettorale di De Martiis, l’uomo delle case popolari ce la fa. Non verrà ricandidato e lascerà la politica pescarese pur continuando a seguirla e amarla da dietro le quinte.