L’oblio per le biblioteche rischia di far saltare anche il progetto del bando per le periferie tra Comune e Biblioteca Di Giampaolo. La giunta Marsilio ancora una volta distante da biblioteche e cultura.
Oggi come gruppo PD in Regione vogliamo tornare ancora una volta ad alzare un grido di dolore per l’abbandono delle biblioteche regionali. Dopo la conferenza stampa del 7 agosto e l’emendamento che ha permesso di sanificare e quindi riaprire le biblioteche regionali rimaste chiuse, oggi con il Consigliere comunale Mirko Frattarelli vogliamo denunciare il rischio che si perdano i fondi ottenuti dall’amministrazione comunale di centrosinistra con il Bando Periferie.
Le amministrazioni regionali e comunali di centrosinistra avevano lavorato per inserire nel Bando Periferie un progetto centrale nel quartiere di Villa del Fuoco, dove la biblioteca regionale Di Giampaolo è situata da qualche anno e svolge un ruolo importante per i tanti giovani e le famiglie che vivono un quartiere periferico e complesso.
Il progetto <<La biblioteca è di tutti>> venne approvato nel 2016 dal Comune di Pescara e ammesso a finanziamento con gli altri progetti di natura sociale e infrastrutturale nel 2018. Il totale del progetto è di €. 102.000,00; dal Governo sono già arrivati €. 81.780,00 a cui la Regione avrebbe dovuto aggiungere €. 3.000 l’anno, dal quarto fino al decimo anno (in totale €. 21.000). Una somma irrisoria che non può costituire il problema, considerato che verrebbe versata dal quarto anno e che non è l’ostacolo a far partire questo progetto.
Passi la sospensione dei fondi per le periferie nel 2018 e il Covid successivo, prendiamo atto che gli altri progetti culturali sono partiti. Oggi dobbiamo registrare, infatti, che tra i quattro progetti culturali di cui al Bando Periferie, l’unico che non è ancora partito è proprio quello della biblioteca regionale Di Giampaolo. Nonostante la convenzione sottoscritta nel 2020, si rischia di perdere i fondi.
Nel 2020, a seguito della pandemia, il Comune ha richiesto anche una rimodulazione, ma ad oggi la Regione non ha ottemperato e il progetto non è partito, con il rischio concreto che i fondi vadano persi. Vane sono state anche le richieste che dal Comune sono state inviate alla Regione Abruzzo, ma di questo carteggio ha già fatto richiesta di copia il Consigliere Mirko Frattarelli, e che tra qualche giorno sarà in grado di spiegarci per tabulas le ragioni di questo ritardo, se ce ne sono.
La Regione Abruzzo, che è il soggetto attuatore del progetto, è inadempiente. La convenzione prevedeva che la Regione avrebbe dovuto iniziare il progetto entro 90 giorni dalla firma della convenzione, sottoscritta nel 2020, ma è trascorso più di un anno e, mentre gli altri tre progetti sono alla seconda rendicontazione, questo non è ancora partito.
Il progetto prevedeva un’importante funzione sociale. I tratti caratterizzanti sono infatti:
- Potenziamento del servizio bibliotecario offerto a bambini, ragazzi e famiglie
- Catalogazione, collocazione, preparazione libri
- Acquisto materiali per i laboratori dei bambini
- Visite guidate alla biblioteca
- Incontri in orario pomeridiano extrascolastico
- Incontri di sensibilizzazione dei genitori per l’importanza della lettura condivisa
- Incontri con gli autori dei libri letti ai ragazzi
- Acquisto di libri e arredi a attrezzatura multimediale per potenziare il servizio
- Iniziativa Tempi Tosti che, partendo dal musicista Francesco Paolo Tosti come matrice classica, si ricolleghi alla fumettistica di Andrea Pazienza, per arrivare nei quartieri di Villa del Fuoco, Fontanelle e San Donato.
Chiediamo quindi all’Assessore regionale alla cultura D’Amario e al Presidente Marsilio di dare risposte sui tempi per l’inizio del progetto. Più di un dubbio ci sorge inanellando una serie di fatti concreti. Ricorderete la chiusura delle biblioteche per la mancanza di sanificazione (caso unico in Italia e che la dice lunga sulla centralità delle biblioteche per il centrodestra abruzzese) a cui il PD ha dovuto supplire presentando uno specifico emendamento alla L.r. 17/2021, con cui venivano stanziati €. 131.000,00.
Ricorderete le iniziative per chiedere un Piano serio per le biblioteche abruzzesi, finalizzato ad un idoneo turn over del personale in pensione. La biblioteca Di Giampaolo conta in organico attualmente due sole unità lavorative e ha orari ridottissimi.
Abbiamo segnalato queste carenze di organico già l’anno scorso con l’interpellanza, discussa il 15 settembre 2020, a cui evidentemente non è stato dato alcun seguito. La Biblioteca Di Giampaolo, che dal 2011 è sulla Tiburtina, ha perso 10 unità di personale, senza che sia avvenuta alcuna sostituzione. Come abbiamo messo in evidenza, il Piano triennale del fabbisogno del personale della nostra Regione non prevede specifiche professionalità: archivisti, bibliotecari.
Abbiamo reiterato questo invito in una conferenza stampa il 7 agosto 2021 con tanti amministratori del territorio regionale e lo ripetiamo ancora oggi, forti della petizione sottoscritta da 10.633 firme di Pescara.
Attualmente la biblioteca regionale Di Giampaolo è aperta solo il lunedì e il mercoledì (mattina e pomeriggio) mentre il martedì solo al mattino, due giorni e mezzo per uno spazio che potrebbe avere potenzialità enormi.
In altre Regioni le biblioteche svolgono un ruolo centrale nella cultura, come sale studio e spazi di aggregazione e di socialità e in alcune sono aperte anche in orari serali e nei festivi, come sale studio particolarmente ambite per le città universitarie come la nostra. A Pescara, infatti, oltre alle biblioteche regionali, non è presente nessun’altra sede pubblica con aule studio, se non la biblioteca universitaria di via Tirino, che offre solo 20 posti; davvero un numero esiguo per una città universitaria.
Le biblioteche sono luoghi di sapere e strumenti fondamentali per chi studia e per chi ha bisogno di consultare testi; non renderle pienamente operative e fruibili dagli utenti non è solo un servizio negato, ma rappresenta il simbolo di una noncuranza della politica cittadina pescarese e regionale abruzzese nei confronti della cultura e della collettività.