Pescara, a San Donato torna “La cultura dei legami”

A Pescara dal 22 agosto l’edizione 2023 della rassegna “La cultura dei legami” del Teatro Immediato. Spettacoli inclusivi e a ingresso gratuito nel quartiere San Donato

Teatro dove è più difficile farlo, niente sale pompose né sipari di velluto rosso. Teatro dove è più scomodo farlo, senza poltrone, ma un’arena semplice nella pubblica piazza, quella di un quartiere che chiamiamo, appunto, “difficile”: San Donato. Teatro per tutti e con tutti, ad ingresso gratuito, grazie alla nona edizione del progetto Cultura dei legami del Teatro Immediato, ideato e portato avanti da Edoardo Oliva, direttore artistico della compagnia, e sostenuto sia dall’assessore alla Cultura Mariarita Carota che da quello alle Politiche per la disabilità Nicoletta Eugenia Di Nisio. L’obiettivo è quello di educare alla “cultura dei legami” attraverso gli strumenti creativi e formativi propri del teatro.

“Per Cultura dei legami – afferma Edoardo Oliva – si intende, senza alcuna retorica, l’attitudine umana come la forza che può compensare le frammentazioni del nostro vivere comune e che consiste nel riscoprire quelle relazioni ormai sommerse e perdute: quelle tra uomo e società, tra microcosmo e macrocosmo, tra tradizione e innovazione, tra visibile e invisibile, tra centro e periferia, tra abilità e disabilità, tra culture nazionali diverse, tra generazioni diverse. E a questo proposito va sottolineato che anche le rappresentazioni dell’edizione di quest’anno si svolgeranno nello spazio antistante a quello di via Nenni, nel quartiere San Donato di Pescara, emblematica periferia della nostra città”.

Il primo spettacolo in cartellone, in programma il 22 agosto alle ore 21,00, è Un piccolo cuore marsicano di Vincenzo Mambella (con Elena De Ritis – Musiche del Maestro Sergio Oliva), il racconto poetico di due strani orsi, uno di peluche e l’altro in carne ed ossa, stabilisce il contatto tra queste due anime irrequiete e contrapposte che diventa energia e diffidenza e scoperta e amicizia e solidarietà e felicità e dolore facendo sconfinare i loro mondi, “diversi ma uguali”, l’uno all’interno dell’altro, perpetuando quel divino che Eraclito definiva “…giorno notte, inverno estate, guerra pace, sazietà fame, mutante come il fuoco…”.

Il 23 agosto, sempre alle 21,00, sarà la volta di La tovaglia di Trilussa di Ariele Vincenti e Manfredi Rutelli (regia di Nicola Pistoia). Il talentuoso attore romano racconta come il suo nonno immaginario, Remo, custode dello Zoo di Roma, sia diventato amico del poeta durante le lunghe passeggiate tra le gabbie degli animali. Una sera, un Trilussa ormai settantenne lo invita a cena in osteria. E qui si inizia a viaggiare nel tempo: dagli inizi nei caffè concerto alle tournée in Europa e in Sud America, dal rapporto con il fascismo fino a quello con gli strozzini. Il tutto condito da quartini di vino e sfilatini burro e alici. C’è tutta la Roma di un tempo, che Ariele Vincenti riesce a fotografare e a trasmettere in maniera genuina e vera:

“È uno spettacolo popolare, emozionante e divertente in cui – spiega Vincenti – attraverso parole e aneddoti pubblici e privati del “Poeta di Roma”, racconto una romanità in via d’estinzione”.

A seguire, nei giorni 25, 26 e 27 agosto, stesso orari degli altri spettacoli, dopo il successo di Aspettando il finale dello scorso anno, verrà rappresentato Aspettando Godot (Regia di Vincenzo Mambella ed Edoardo Oliva, con Vincenzo Mambella, Edoardo Oliva, Ezio Budini e Umberto Marchesani) una vera scommessa, sulla scia appunto della poetica beckettiana fatta di contrasti, è quella di cercare di comporre le frammentazioni del vivere comune utilizzando in questo caso lingua e dialetto locale, che spinge l’arte, anche quella più elevata, ad una fruizione popolare.

Infine un laboratorio inclusivo dal titolo Il giardino delle storie, ideato e coordinato dallo scrittore Roberto Melchiorre e condotto dalle attrici Silvia Palma e Veronica Pellegrini. Si tratta di un’iniziativa che vedrà protagonisti anche ragazzi diversamente abili e che rappresenta una tappa importante del percorso tracciato dalla Cultura dei legami, poiché oltre alla sua dimensione inclusiva ha come obiettivo la riqualificazione di uno spazio verde che si trova proprio al centro del quartiere San Donato e che fino ad ora non ha ancora avuto quel ruolo di luogo ricreativo e socializzante che potrebbe svolgere.

Il laboratorio si svolgerà dal 28 agosto al 3 settembre, grazie anche alla partecipazione fattiva sia dell’Istituto comprensivo Foscolo guidato dalla dirigente Teresa Ascione, sia dell’associazione Diversuguali di Pescara presieduta da Gianna Camplone.