Brutale fatto di sangue a Pescara, in via Lago di Capestrano, all’altezza del civico 70, poco dopo le 20. Per cause ancora da accertare, un uomo senegalese, Tidiane Ba Omar, 36 anni, è stato ferito in modo grave con un’arma da taglio. Probabilmente a seguito di una rissa legata a questioni di droga
Permangono gravi ma stazionarie le condizioni di salute di Tidiane Ba Omar, il giovane 36enne di origini senegalesi accoltellato la sera di Capodanno nel cuore di Rancitelli a Pescara. Il 36enne, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati allo spaccio di sostanze stupefacenti è stato ferito in modo grave con un’arma da taglio intorno alle 20 di ieri sera in via Lago di Capestrano all’altezza del civico 70. La vittima 5 anni fa è stata arrestata a Montesilvano perché trovata in possesso di un cospicuo quantitativo di marijuana, e poi ad Alba Adriatica per un furto.
Il senegalese, da quanto si è appreso, sarebbe stato colpito da un fendente all’addome nel rione Villa del Fuoco al culmine di una rissa scaturita forse per un regolamento di conti legato all’attività dello spaccio di droga.
Il giovane, dopo essere stato ferito è rimasto a terra in un lago di sangue, tra i rifiuti ed i resti dei botti esplosi la notte di San Silvestro. A trovarlo è stato un passante che ha contattato la polizia. Sul posto sono intervenuti anche i soccorritori del 118 che dopo averlo medicato lo hanno trasportato in ospedale e ricoverato nel reparto di Rianimazione.
Dell’aggressore nessuna traccia. Si sarebbe dileguato subito dopo l’accoltellamento. Non è chiaro quanti fendenti abbia sferrato. Ma il giovane senegalese ferito, aveva l’addome ricoperto di sangue. Indossava in giubbino chiaro ed un paio di jeans. Immediatamente sono scattate le sue ricerche. Sul posto gli agenti della polizia Scientifica che hanno sequestrato gli indumenti imbrattati di sangue
Cosa abbia fatto scatenare tanta violenza lo dovranno scoprire gli agenti della squadra mobile diretti dal dirigente Gianluca Di Frischia.
Sul posto anche il consigliere regionale Domenico Pettinari, candidato sindaco di Pescara. Che da anni si batte per riportare la legalità e la sicurezza nei quartieri di periferia più difficili. Dove lo spaccio di sostanze stupefacenti e l’illegalità rappresentano la quotidianità. Pettinari proprio prima delle festività di Natale aveva denunciato la presenza di piazze di spaccio proprio a ridosso del luogo dell’agguato