Il sindaco Masci rassicura: “Il recupero del Mediamuseum non è in discussione. Sfruttiamo però l’opportunità di eliminare il degrado in un’ala dell’edificio”
Sul progetto che interessa un’ala oggi degradata del Mediamuseum di piazza Alessandrini, il sindaco di Pescara Carlo Masci è intervenuto con alcune precisazioni: “Nella pianificazione dell’amministrazione sono inseriti in via previsionale anche lavori che interessano una parte dell’edificio dell’ex tribunale che oggi non è in alcun modo utilizzata e certamente non può essere ancora lasciata in stato d’abbandono”. Oggi la vera novità è rappresentata dalla presenza di alcune proposte dell’Archivio di Stato, che ha bisogno di spazi utili che nell’attuale collocazione ha difficoltà a reperire. La base normativa di questa operazione di recupero è rappresentata infatti dall’articolo 58 del decreto legislativo 112/2008 riguardante la ricognizione e la valorizzazione del patrimonio immobiliare dei Comuni e che si sostanzia, tra l’altro, nel cosiddetto Piano delle alienazioni.
“Alla presidente della Fondazione Edoardo Tiboni, Carla Tiboni, rivolgo l’invito ad accantonare ogni preoccupazione – ha aggiunto Masci – Come ho già avuto modo di dire, quella parte dell’immobile non è in alcun modo coinvolta nel progetto di recupero che riguarda gli spazi del Mediamuseum, che è una struttura culturale che sta a cuore a me e all’amministrazione comunale. Ma certo recuperare l’immobile lasciandone una parte nel degrado non sarebbe un’azione di buona amministrazione. Inserire invece quell’ala dell’edificio nel piano delle alienazioni ci permetterà invece di completare questa visione di futuro dell’ex tribunale, che così ospiterebbe un’altra istituzione di profilo culturale molto importante. Credo quindi che la signora Tiboni debba convincersi dell’inesistenza di iniziative incongruenti ma anzi, in questo caso, si potrebbe creare una possibile sinergia tra enti culturali. Mi sento intanto di confermare che il restauro del Mediamuseum si farà, come si evince dal Piano triennale delle Opere Pubbliche; ma allo stesso tempo non possiamo compromettere le giuste aspettative dell’Archivio di Stato, oltretutto con un ritorno positivo in termini patrimoniali per il Comune”.
TIBONI: “L’ALA E’ NEL PROGETTO FINANZIATO DAL MINISTERO” – A seguito delle dichiarazioni del Sindaco Carlo Masci, e delle solite polemiche cui fa riferimento, reclamando il diritto di decidere soltanto in capo all’Amministrazione, vorrei precisare che in quanto avvocato, abituata a verificare e conoscere il contenuto delle leggi e degli atti, andrebbe meglio esaminata la “lettera di intenti” della Fondazione Tiboni che il Comune ha fatto propria per partecipare al bando del Ministero dell’Interno, perché in essa è espressamente indicato che l’ala est dell’ex tribunale rientrava nel progetto di cui si chiedeva il finanziamento che è stato poi concesso. Se il Comune aveva idee diverse sull’ala est dell’ex Tribunale, poteva farlo presente e non sarebbe stato inserito nel progetto elaborato dalla Fondazione”. Così in una nota Carla Tiboni presidente Fondazioni Edoardo Tiboni