Pescara: alcolici e orari, malumori anche politici

Una Pescara da bere, sì, fino a mezzanotte però, perché dopo l’esposto dei residenti, il Prefetto ha ricordato una legge del 2001 sulla somministrazione degli alcolici.

Niente alcol ai tavoli fuori dai locali e comunque all’aperto, tutto questo dopo l’esposto presentato dai residenti che ha ha fatto rispolverare una legge del 2001 sulla somministrazione degli alcolici. Una vicenda che sta dividendo anche la stessa maggioranza di centrodestra. Insomma, una posizione scomoda quella dell’amministrazione Masci che deve mettere d’accordo le esigenze dei residenti e quelle dei commercianti nel rispetto delle regole. Guerino Testa, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale parla di situazione paradossale, visto che, all’interno di un bar si può invece consumare sostanze alcoliche fino alle tre di notte e, inoltre, nei centri limitrofi dove non è applicata questa legge, come Chieti e Francavilla, ci si può spostare a discapito della movida pescarese. Testa è comunque fiducioso che con incontri tra le parti interessate si giunga a una soluzione. Stesse preoccupazioni, però, anche e soprattutto per gli operatori commerciali di Pescara: “Basta andare qualche chilometro più in là nei centri limitrofi come Chieti Scalo o Francavilla e la movida si sposterà in altre città”, ne è convinto Riccardo Padovano presidente Confcommercio Pescara, il quale ribadisce come sia assurdo che fuori non si possa consumare alcol dopo la mezzanotte mentre è consentito all’interno dei locali fino alle 3. Padovano si appella alla politica affermando che “i problemi veri sono anche altri, come il caro bollette che sta mettendo in ginocchio i locali, con un colpo di grazia rappresentato da queste ulteriori restrizioni”.

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