Un uomo di 47 anni arrestato per presunto femminicidio: è indagato per l’omicidio volontario della convivente, trovata strangolata all’alba del 22 gennaio in una casa di Spoltore (Pescara)
L’ordine di arresto, dopo 8 mesi di indagini, è stato emesso dal gip del Tribunale di Pescara Giovanni De Rensis. La donna vittima del femminicidio, romena, aveva 40 anni. Il delitto è stato scoperto grazie alle indagini seguite ad un decesso che, alle prime battute, si presentava come dovuto a cause naturali. Il fatto avvenne nella casa della coppia a Spoltore.
Fu l’uomo stesso ha chiamare il 118 intorno alle 4 del 22 gennaio: il personale sanitario intervenuto trovò la donna sul letto e tentò invano di rianimarla. Al momento del riascolto della telefonata, registrata e agli atti, il personale dei Gav e i magistrati hanno avvertito qualche dubbio: all’inizio non fu ipotizzato nessun reato, ma dopo l’autopsia, al termine della quale il medico legale aveva parlato di segni evidenti sul collo della vittima indicativi di strangolamento, la Procura ha iscritto l’uomo nel registro degli indagati. L’uomo era l’unico presente in casa; nel corso dell’interrogatorio aveva affermato che la donna quella notte accusò un malore che lo indusse a chiamare il 118. Ma la relazione finale dei medici legali, depositata lo corso luglio, ha confermato un complesso di evidenze macroscopiche e microscopiche che hanno condotto i magistrati della Procura guidata dal capo Giuseppe Bellelli ad un giudizio univoco di asfissia meccanica violenta da strangolamento perpetrato mediante compressione atipica del collo. A quanto si è appreso, la donna sarebbe stata colta di sorpresa, nel letto, e strangolata con il ginocchio o con l’avambraccio dell’omicida. Dalle indagini è emerso anche che la vittima aveva manifestato ad amiche e parenti l’intenzione di interrompere la lunga convivenza con il 47enne.