Pescara, bus a idrogeno sulla Strada Parco? Dopo il declino forzato di Filò, l’amministrazione comunale guarda con interesse ai mezzi ecologici adottati da alcune città europee, tra le quali Milano, dove sono già tre quelli in servizio.
Appena il tempo di gioire per il ritorno sulla strada parco e per gli ambulanti del mercato tira già aria di trasloco. Infatti, nonostante i guai che hanno allontanato per sempre l’invasivo ed invadente Filò, con il suo discutibile armamentario di palificazione, l’idea di utilizzare la Strada Parco per lo scopo originario – alleggerire l’impatto del traffico cittadino – non è affatto tramontata. Cambia il mezzo, però, viste che le vicissitudini fallimentari della ditta precedentemente incaricata. Il sindaco Alessandrini guarda con interesse al progetto europeo denominato CHIC (Clean Hydrogen in European Cities), che ha portato la città di Milano a varare i primi tre autobus a cella combustibile alimentati ad idrogeno. La sperimentazione europea era stata avviata anche da Londra, Oslo e Aargau (Svizzera) e durerà 5 anni. Si tratta di mezzi considerati “puliti” in quanto emettono solo vapore acqueo.
Intanto la qualità dell’aria di Pescara è migliorata, complice probabilmente più il vento che le domeniche ecologiche. Tuttavia gli ultimi dati disponibili sul sito dell’Arta, riferiti al 17 febbraio, evidenziano ancora alcune criticità. La tabella parla di aria accettabile in tutte le zone in cui sono presenti le centraline di rilevamento, tranne due, via Bovio e via Firenze, dove viene definita scadente.
Tornando ai bus ecologici, uno dei problemi da risolvere, nel caso in cui venissero adottati a Pescara, sarà quello del rifornimento: alcune città hanno scelto le bombole, mentre Milano ha già attivato una stazione di rifornimento nel cortile del deposito ATM. Nel capoluogo lombardo i nuovi mezzi servono la linea 84. Si tratta di mezzi Evobus Mercedes-Benz, bus ibridi con celle a combustibile (dall’inglese fuel cell). Si tratta di un dispositivo elettrochimico che permette di ottenere elettricità direttamente da idrogeno ed ossigeno, senza che avvenga alcun processo di combustione termica. Nelle stazioni di alimentazione l’acqua viene scomposta dall’elettrolizzatore in ossigeno ed idrogeno, poi immagazzinato nei serbatoi. A Milano questa sfida ecologica è costata quasi 10 milioni di euro, la Atm ha partecipato con una piccola parte, il resto proviene da un bando dell’Unione Europea e dalla Regione. Al momento il costo di un autobus a idrogeno è ancora alto, circa 1 milione di euro.