A distanza di più di due mesi dal consiglio comunale straordinario di Pescara, in cui sindaco e intera giunta si impegnavano a trasferire la gestione delle storiche piscine le ‘Naiadi’ dalla Regione al Comune, i cancelli continuano a rimanere chiusi “all’insegna di un vero e proprio balletto di responsabilità”. L’ennesimo appello in un comunicato congiunto Cgil e Cisl.
Lavoratori esasperati, atleti dirottati, abbonati infuriati. Questa, ancora oggi, dopo anni di mobilitazioni e cambi di gestione la situazione in cui versa la storica piscina le ‘Naiadi’. Dai fasti del passato al declino con al centro un dibattito politico tra Regione e Comune mai sfociato in un vero progetto di rilancio. Stanchi di promesse disattese e in agitazione da domenica, i lavoratori tornano a far sentire la propria voce per il tramite di Cgil e Cisl di categoria. Un appello, l’ennesimo, a chi potrebbe risollevare le sorti di un centro sportivo unico nel suo genere a Pescara.
“Nel dibattito pubblico delle ultime settimane – scrivono le due sigle sindacali – sembra quasi smarrito il ruolo che riveste la struttura pubblica da un punto di vista sociale ed economico ed ora più che mai assume rilevanza il problema legato all’occupazione impegnata nel Centro Sportivo. Stando alle attuali disposizioni governative, il 15 maggio doveva essere la data delle riaperture al pubblico delle piscine all’aperto e così oggi anche questo obiettivo risulta miseramente sfumato per le ‘Naiadi’ di Pescara, mentre appare ancora impossibile definire una data per la riapertura. È chiara la responsabilità che questa situazione consegna a tutte le parti in causa: quella di non essere riusciti ad individuare una soluzione in grado di rispondere all’emergenza e dare prospettive al Centro Sportivo ed ai suoi lavoratori”.
“Dopo quasi due anni dal bando pubblico che ha assegnato la gestione provvisoria della struttura, nulla è cambiato. Ad oggi siamo ancora in attesa di capire se esiste un progetto di rilancio in grado di dare prospettive all’impianto ed ai tanti lavoratori impegnati. Alla luce di queste considerazioni i lavoratori riuniti in assemblea, lo scorso 14 maggio 2021, hanno deciso di aprire una fase di mobilitazione permanente per sensibilizzare tutte le parti in causa e chiedere alle istituzioni interessate di trovare una soluzione in grado di assicurare l’immediata riapertura del Centro Sportivo, unica soluzione per tornare a dare un futuro all’impianto e garantire una prospettiva a quanti operano e lavorano al suo interno”.