Pescara, condannato a 12 anni l’aggressore di Yelfry

Yelfry

A Pescara si è concluso con la condanna a 12 anni, più 5 da trascorrere in una struttura Rems, il processo a carico di Federico Pecorale, il 29enne che nell’aprile del 2022 ferì gravemente Yelfry Rosario Guzman

L’aggressione a colpi di pistola prese di mira un giovane cuoco di origini dominicane, Yelfry Rosario Guzman, mentre stava lavorando in un bar di Piazza Salotto, a Pescara.

Guzman rimase paralizzato e ancora oggi, dopo tante terapie riabilitative, è costretto all’uso della sedia a rotelle. Yelfry Rosario Guzman oggi ha seguito l’udienza in tribunale accompagnato dalla madre, come già accaduto in passato. Pecorale, dopo le indagini e l’identificazione, era stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio e detenuto nel carcere di Viterbo. Per lui, oltre alla condanna a 12 anni e ai 5 di Rems, è scattato anche il pagamento di una provvisionale di 200.000 euro.

Nel corso dell’udienza di febbraio 2023, dopo la costituzione di parte civile, il giudice ha accolto la richiesta di perizia psichiatrica avanzata dal legale di Pecorale. L’aggressore aveva addotto come motivazione del suo gesto la salatura sbagliata degli arrosticini cucinati da Guzman. La sentenza è stata emessa oggi dal giudice Francesco Marino del tribunale di Pescara.

Le Rems, residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, sono le strutture che di fatto hanno sostituito gli Ospedali psichiatrici giudiziari (OPG), aboliti nel 2013 e chiusi definitivamente il 31 marzo 2015.

“Giustizia è stata fatta: – ha dichiarato Guzman – ho tanto pregato in questi mesi perché trionfasse la giustizia e la fede mi ha molto aiutato. Certo dovrò ancora combattere per tornare a camminare, ma questa sentenza mi dà coraggio.”

Il Gup Francesco Marino è andato anche oltre le richieste della pm Rapino, che aveva chiesto dieci anni, ma soprattutto ha tenuto in massima
considerazione le perizie di parte, quasi di più di quella disposta dallo stesso tribunale alla criminologa forense Federica Vellante che aveva stabilito l’incapacità d’intendere e di volere del Pecorale al momento dell’aggressione.

“Una sentenza esemplare – commenta l’avvocato del cuoco, Piero Bisceglie – che ci soddisfa pienamente”.