Il presidente della Guardia Civile Ambientale di Pescara, Luigi Di Benedetto, denuncia la mattanza di cefali nel porto canale di Pescara
Secondo la segnalazione di Di Benedetto, responsabile della II° Sezione delle guardie ittiche volontarie, nel porto canale di Pescara sarebbe in atto un’attività quotidiana di pesca illegale di cefali e altre specie catturate in modo impattante, illegale e a strappo, vietato dalla Legge Regionale sulla pesca sportiva e dall’art. 40 contro il bracconaggio della legge 154 /16.
“Una situazione oramai incontrollata: si posizionano lungo il porto canale tra le barche e sul molo catturando grossi quantitativi di cefali, è impossibile pensare che possono essere pescati a scopo famigliare. – si legge nella nota inviata da Alessandro Sonsini – In poche ore i nuovi predoni, muniti di canne da pesca resistenti e con mulinelli adatti, riescono a catturare, con grosse ancorette, oltre 100 pezzi a persona di cefali: una vera e propria mattanza, visto che solitamente operano a gruppi di tre quattro persone. E che fine fanno questi quantitativi di pesce? Da informazioni raccolte è venuto alla luce che tanti li commerciano rivendendoli tra i loro connazionali”.
La nota prosegue specificando che si tratta di cefali privi di tracciabilità e controlli sanitari, con il conseguente pericolo per la salute, visto che nel porto canale è severamente vietato pescare. Non solo: il Pescara è un fiume ‘No Kill’, in cui le prede catturate devono essere rimesse in acqua e la pesca sportiva è consentita secondo modalità dettate dalla Legge Regionale. Ossia, dove è consentito, la pesca sportiva può essere praticata utilizzando ami senza ardiglione, per non provocare ferite mortali ai pesci. Vietato invece il metodo dello strappo con gli ami a forma di
ancoretta.
“Nel corso dell’anno 2023 -2024 – prosegue la nota di Sonsini – le guardie Ittiche della II° Sezione della Guardia Civile Ambientale, nel rispetto della convenzione con la Regione Abruzzo, hanno intensificato i controlli nel fiume in osservanza dell’art.40 della legge 154/16 contro il bracconaggio della Fauna Ittica.
Con l’autorizzazione concessa dalla Guardia Costiera di Pescara possono accedere all’interno delle aree portuali per intensificare i controlli contro i nuovi predoni che commettono delle vere e proprie mattanze di cefali. Il porto canale di Pescara è diventato oramai una meta abituale e molto frequentata dai cittadini dell’Est, soprattutto dai Rumeni che giungono a Pescara anche dalle
altre Provincie dell’Abruzzo. Durante i controlli, effettuati di giorno e di notte, le guardie hanno eseguito oltre 80 servizi diurni e notturni, elevando sanzioni per oltre 17.000,00 mila euro a carico di coloro che non risultavano in regola per esercitare la pesca sportiva.
Durante l’ultima settimana tra settembre e ottobre 2024, sono state sanzionate diverse persone sorprese nel porto canale mentre, illegalmente, esercitavano la pesca a strappo. Sono state sanzionate per oltre 8.000 euro, sanzioni difficilmente verranno pagate”.
All’associazione sono arrivate diverse segnalazioni di cittadini e pescatori sportivi che lamentano l’attività illegale svolta da persone che esercitano una pesca tutt’altro che sportiva.
“Le guardie ittiche, benché volontarie, sono Pubblici Ufficiali e Agenti di P.G. cosa che a volte tante persone dimenticano o fanno finta di non sapere, volontari che svolgono una funzione Pubblica e di Pubblico Interesse”.
Per attirare l’attenzione sul fenomeno in forte crescita la Guardia Civile Ambientale ha organizzato un convegno per il 31 ottobre 2024 alle ore 16,00 presso il Circolo Nautico di Silvi Marina, con il gratuito patrocinio concesso del presidente Mario Gattone. Il tema del convegno è “Bracconaggio della fauna ittica protetta nella Provincia di Pescara: i nuovi predoni del porto canale e i pericoli sanitari connessi”. All’iniziativa partecipano Gianluca Milillo, esperto e presidente del Nuovo Saline, il Presidente dell’Associazione Pescarese Ornicoltori associata alla FOI, Filippo Morrone.