Pescara: ennesima doppia aggressione al ‘San Donato’, detenuto psichiatrico colpisce con un estintore due agenti

Ormai non c’è settimana senza l’ennesima aggressione ad agenti di Polizia penitenziaria in servizio al ‘San Donato’ di Pescara. Questa mattina in due sono stati colpiti con un estintore da un detenuto con problematiche psichiatriche. Il Si.N.A.P.Pe chiede “una nuova gestione”.

Prima ha incendiato la cella poi, alla vista dei due agenti intervenuti per spegnere l’incendio, è riuscito ad impossessarsi di un estintore che ha utilizzato contro di loro erogando la polvere contenuta al suo interno. . A quell’ora, intorno alle 11.40, era aperto anche l’ambulatorio infermieristico quindi il detenuto, non soddisfatto di quello che sino ad allora aveva commesso, è riuscito ad entrare al suo interno distruggendo tutto ciò che vi era al suo interno. Nel frattempo i poliziotti e l’infermiere di turno hanno trovato riparo dalla violenza del soggetto chiudendosi all’interno della ‘postazione Agenti’ concepita, non a caso, con criteri antisfondamento. Sul posto sono giunti in rinforzo altri poliziotti penitenziari per riportare alla normalità la situazione. I due agenti aggrediti e intossicati sono stati accompagnati al Pronto Soccorso per le cure del caso. Il Si.N.A.P.Pe oltre a ribadire la solidarietà ai due colleghi feriti, e più in generale a tutto il personale di Polizia Penitenziaria del carcere di Pescara ribadisce, per l’ennesima volta, che al ‘San Donato ‘ il “personale è stremato e non ce la fa più a sopportare queste aggressioni, chiediamo un intervento DECISIVO sul Penitenziario Pescarese, anche con una nuova gestione !!!”.

“La situazione generale, relativa alla Casa Circondariale di Pescara, è sempre più preoccupante e seria – commenta Giuseppe MEROLA Coordinatore regionale FP CGIL Abruzzo Molise – Funzioni Centrali (Ministeri). A seguito di quattro evasioni e recenti vicissitudini, in data odierna si è registrato l’ennesimo episodio critico. Uno scenario davvero imbarazzante, nel silenzio inaccettabile di chi, ahinoi, dovrebbe intervenire. Cosa bisogna ancora attendere? Non abbiamo più parole per definire tutto ciò. Siamo stanchi, ma non arretreremo nell’aspra lotta a tutela di tutta la collettività penitenziaria pescarese. La meticolosa professionalità tout court dei poliziotti penitenziari ha arginato, anche oggi, inevitabili ulteriori nocumenti a beni e persone. Ma non è cosi che deve ancora continuare a funzionare. Urge un cambio di passo. Urgono autorevoli risposte all’altezza delle nostre rivendicazioni e nel rispetto della dignità umana. Urgono nuove politiche gestionali ed organizzative”.