Alle piscine Le Naiadi di Pescara è sempre la stessa storia: uno degli impianti sportivi potenzialmente più importanti del centro Italia resta impantanato nei problemi di gestione. Oggi presidio dei lavoratori
Sono almeno 40 anni che non sembra esserci pace per questa l’impianto sportivo Le Naiadi di Pescara: ogni tentativo di rilancio, dopo un avvio promettente, è naufragato miseramente. Tutto questo da quando, dopo il fallimento dell’Azienda di Soggiorno, l’impianto è diventato di competenza regionale. La gestione complessa è passata di mano in mano a varie società, fino ad arrivare ad oggi, giorno dell’ennesimo presidio di protesta dei lavoratori che non percepiscono stipendio da tre mesi. Difficoltà che si traducono nel blocco delle utenze e in una serie di attività che rischiano di saltare. Il problema è sempre lo stesso: i crediti vantati dalla società che gestisce l’impianto – oggi è la Pretuziana – e la Regione Abruzzo che non liquida:
“Sono circa 250.000 euro, e poco meno di 200.000 euro di bonus energia. – spiega Piero Perna rappresentante dei lavoratori – Ma è tutto bloccato e una serie di attività, rivolte soprattutto a bambini e ragazzi, rischiano di saltare.”
La domanda è: se la Regione non paga, per motivi fisiologici e burocratici facilmente prevedibili, una società non dovrebbe dotarsi di liquidità per far fronte alle emergenze?
“Eh si il timore dei lavoratori tenuti come ostaggio in effetti c’è – ci dice Guido Cupido della Cgil – tanto che arrivano dalla Pretuziana segnali di assoluta vicinanza e solidarietà nei confronti dei lavoratori. Ma questo è inaccettabile, perché ci sono persone che non riescono ad andare avanti con lo stipendio, figuriamoci chi lo stipendio non lo prende da tre mesi.”