Terza evasione, nel giro di poco meno di un mese e mezzo, dal carcere “San Donato” di Pescara: questa mattina dopo le 9 sono evasi due reclusi poco più che ventenni i quali, secondo una prima ricostruzione, durante l’ora d’aria sono riusciti a scavalcare il muro di recinzione e darsi alla fuga. Scattato l’allarme, immediatamente sono partite le ricerche. Catturati in serata.
Floris Covaciu e Denis Costel Strauneanu sono stati catturati ieri sera, dagli agenti della Squadra Volante e Squadra Mobile della Polizia di Stato.
I due detenuti di nazionalità romena, ieri mattina 17 agosto, erano evasi poco dopo le 9 dal carcere di San Donato di Pescara. I due, 22 e 25 anni, sono stati rintracciati proprio nel quartiere San Donato dove si erano nascosti. Braccati dalle forze dell’ordine, che subito avevano avviato le ricerche anche con l’ausilio di un elicottero, sono stati fermati e portati in Questura. In serata, dopo le formalità di rito verranno accompagnati di nuovo in carcere.
Lo scorso 11 luglio un detenuto egiziano 21enne era riuscito ad evadere: cercato per giorni è stato rintracciato e arrestato otto giorni dopo.
Alessandro Luciani Vice Segretario Regionale Si.N.A.P.Pe (Sindacato Nazionale Autonomo di Polizia Penitenziaria) senza mezzi termini, chiede l’immediato accertamento di responsabilità e l’avvicinamento dei vertici del carcere.
“È aberrante e paradossale – sottolinea il sindacalista – quanto sta accadendo presso la struttura penitenziaria pescarese, con serie compromissioni dell’ordine e della sicurezza anche per la collettività pubblica. Come organizzazione sindacale abbiamo più volte denunciato diverse precarietà emergenziali, di natura strutturale ed organizzativa, coinvolgendo organi istituzionali governativi. Ora è arrivato il momento di dire basta. La situazione è al capolinea e siamo preoccupati per continue reiterazione ed alterazioni”.
“Purtroppo è successo di nuovo, altri due detenuti che evadono con una facilità imbarazzante. Siamo a 4 nel recentissimo passato, l’ultima evasione risale a luglio scorso – dichiara il segretario generale regionale Uilpa polizia penitenziaria, Ruggero di Giovanni – Sono anni che lamentiamo le carenze strutturali, di personale e la totale inadeguatezza della gestione nel carcere di Pescara, inutilmente. Siamo sicuri che anche stavolta le colpe saranno cercate esclusivamente tra le fila della polizia penitenziaria pescarese, ma sappiamo benissimo che le colpe sono da cercare più in alto. Una carenza di personale insostenibile, mancano all’appello oltre 50 unità, abuso nel ricorso allo straordinario, accorpamenti dei posti di servizio sistematici e senza alcun confronto sindacale hanno portato alla rovina del carcere pescarese. Auspichiamo una verifica ispettiva approfondita dal dipartimento dell’amministrazione penitenziaria che porti alla luce le reali responsabilità”.
Il coordinatore regionale Fp Cgil Abruzzo Molise-Giustizia, Giuseppe Merola, chiede l’immediato accertamento di responsabilità e l’avvicinamento dei vertici del carcere. “È aberrante e paradossale quanto sta accadendo nella struttura penitenziaria pescarese, con serie compromissioni dell’ordine e della sicurezza anche per la collettività pubblica. Lavoratori e popolazione detenuta, da troppo tempo, vivono in condizioni di reale disagio e non si può far finta di niente”.