La Guardia di Finanza di Pescara ha scoperto un’evasione fiscale su oltre sei milioni di euro di redditi sottratti a tassazione da un’azienda che opera nel settore alimentare. L’IVA non pagata ammonta a oltre 2,5 milioni di euro.
L’intervento di polizia economico finanziaria è stato portato a termine grazie all’impegno investigativo delle Fiamme Gialle, in prima linea nel contrasto all’illegalità e nella tutela dei cittadini onesti.
“Lo Statuto del Contribuente, – riporta la nota delle Fiamme Gialle – che trova fondamento nella Legge 212/2000, presuppone anche reciproca correttezza e “buona fede” tra Contribuente e Fisco. Tale “buona fede” è però venuta a mancare nel maggio scorso quando, nel corso di una verifica fiscale, l’importante azienda locale, violando i sigilli apposti, ha sottratto la documentazione acquisita e cautelata all’interno di un armadio in azienda, al quale sono stati smontati i pannelli posteriori. Una condotta tanto spregiudicata quanto inutile, che ha fatto scattare un’immediata denuncia per il reato previsto dall’art. 351 C.P.; i Finanzieri della Compagnia di Pescara sono comunque riusciti a ricostruire la rilevante evasione fiscale perpetrata dall’Impresa. Infatti, le alte competenze tecniche e la capacità di analisi degli investigatori hanno consentito di svelare i vari ed articolati sistemi di frode attuati, tra le quali la presentazione di dichiarazioni fraudolente mediante uso di fatture per operazioni inesistenti e l’emissione di fatture false. All’esito della complessa indagine, i militari della Guardia di Finanza di Pescara hanno così scoperto redditi sottratti a tassazione pari ad euro 6.925.320,00 ed IVA evasa pari ad euro 2.667.590,00 e hanno individuato cinque responsabili (due amministratori ufficiali, due amministratori di fatto ed un commercialista, risultato specificamente coinvolto in articolati “artifici contabili”) dei relativi reati fiscali”.