Conferma quanto raccontato ai poliziotti di Pescara l’ex custode delle piscine Le Naiadi, Di Renzo: al giudice ha detto di essere a conoscenza dell’intenzione dei ladri di rubare la cassaforte, ma di non avere partecipato direttamente al colpo.
Come rivela il quotidiano Il Centro nell’articolo firmato da Simona De Leonardis, Beniamino Di Renzo – ex custode delle Naiadi di Pescara e uno dei tre arrestati per il colpo da 70000 euro al complesso sportivo – ha fornito al giudice la propria versione dei fatti. In sostanza Di Renzo si sarebbe limitato a fornire indicazioni sull’ubicazione della cassaforte, ma non avrebbe preso parte materialmente al furto. In cambio delle sue informazioni rese a Paolo Rave, un altro dei tre uomini arrestati, sarebbe stato ricompensato con 500 euro. Di Renzo ha anche detto precisato di non avere mai avuto i codici di accesso al sistema di allarme poiché inserirli non era suo compito. Ricordiamo che proprio la sera del furto, tra l’8 e il 9 dicembre, l’allarme non venne inserito. Un lasso di tempo in cui, ha aggiunto l’ex custode, lui non sarebbe stato nemmeno presente sul posto. Rave e D’Antonio però hanno parlato di un coinvolgimento maggiore del Di Renzo, al quale avrebbero dato non 500 ma 1500 euro.
Per il colpo alle Naiadi erano state arrestate tre persone: oltre a Beniamino Di Renzo e Paolo Rave, in manette è finito anche Davide D’Antonio, pescarese, accusato dallo stesso Rave.