La Procura della Repubblica di Pescara ha chiuso le indagini relative al fallimento di Modus Spa. L’ex parlamentare FI Antonio Martino
La società era specializzata nei servizi di energia pubblica e aveva sede nel capoluogo Adriatico. Le 18 persone indagate che dovranno rispondere agli addebiti sono accusate, a vario titolo, di
bancarotta fraudolenta, false comunicazioni sociali, false attestazioni e altri reati tributari.
Tra gli indagati l’imprenditore pescarese ed ex parlamentare di Forza Italia Antonio Martino, 48 anni. All’inizio del 2018 Martino si è dimesso da ogni incarico gestionale per candidarsi alle politiche di quell’anno e poi essere eletto alla Camera dei deputati.
L’ex parlamentare in una nota difende la sua condotta e quella dei suoi collaboratori. Martino sottolinea, citando le carte processuali, il ruolo di CNS (Consorzio nazionale Servizi) Bologna, definito ‘tiranno’ e ‘amministratore di fatto capace di esercitare un controllo indiretto e dominante’.
CNS era il cliente più importante di Modus, rappresentando circa il 90% del fatturato, ed è stato
oggetto di un esposto da parte della stessa Modus. La Procura di Pescara indaga in una inchiesta che si incrocia con quella che si è appena chiusa con l’avviso di conclusione delle indagini.
“Come si evince dalle carte relative alla chiusura delle indagini da parte della Procura della Repubblica di Pescara sul fallimento di Modus Spa, il comportamento del CNS (Consorzio nazionale Servizi) Bologna, cliente rilevante tra i committenti nel portfolio clienti della stessa Modus (il 90% del fatturato), è stato determinante nel causare il precipitare della situazione.
Voglio sottolineare che i rilievi emersi dalle indagini, i vertici di Modus li hanno inseriti in un dettagliato esposto ai magistrati pescaresi – spiega Martino in merito al provvedimento di chiusura delle indagini della inchiesta -. CNS, già noto alle cronache per altre vicende giudiziarie, ha avuto un ruolo chiaro, il pm titolare della inchiesta nel documento sulla chiusura delle indagini definisce infatti il sodalizio ‘tiranno’ oltreché amministratore di fatto di Modus in grado di esercitare sulla stessa ‘un controllo indiretto e dominante'”.
Martino si dice “molto fiducioso e convinto dell’efficace lavoro degli inquirenti a cui va il mio totale rispetto”. Per quanto riguarda gli addebiti a lui contestati, si dichiara certo di potere difendere la mia storia imprenditoriale e di tutti i collaboratori coinvolti per rendere giustizia e riabilitare totalmente una bella e virtuosa storia d’impresa quale è stata Modus Spa”.