Pescara: finti medici derubano coppia di anziani, arrestati

Con la scusa di una visita medica a domicilio si sono fatti aprire la cassaforte da una coppia di anziani e hanno portato via 6.500 euro. Dopo oltre un mese di indagini sono stati individuati e arrestati dalla Polizia, si tratta di due pluripregiudicati del Pescarese.

Siamo medici  e se vuole veniamo a casa per una visita a lei e a sua moglie. Con questo escamotage due pluripregiudicati pescaresi hanno convinto un 86enne incontrato per strada, vicino l’Ospedale Civile, a farli entrare nella sua abitazione. Qui, mentre uno dei due faceva finta di visitare la moglie, l’altro, con la scusa di attingere a documenti personali, si è fatto aprire la cassaforte portando via i risparmi di una vita, circa 6500 euro. Una volta accortisi del furto, i due anziani hanno subito avvertito la polizia. Dopo un’attività investigativa non facile, condotta dagli agenti delle volanti dirette da Pierpaolo Varrasso intervenuti sul posto e il personale della Squadra Mobile guidati da Gianluca Di Frischia, si è giunti all’identificazione dei due responsabili tradotti in carcere. Si tratta di un 39enne e di un 35enne della Provincia di Pescara con un curriculum di tutto rispetto, circa 50 precedenti in due. Da qui anche la decisione del Gip che ha ritenuto concreto e attuale il pericolo di reiterazione di reati della stessa specie da parte degli indagati, sia per modalità che per circostanze, sia per la personalità degli stessi, a cui viene contestata anche la recidiva reiterata specifica, i quali avrebbero agito – scrive il Giudice per le indagini preliminari – non perché stessero morendo di fame con conseguente furto di scatolette di tonno in un supermercato, ma perché derubare anziani in casa propria è la loro professione. Ieri mattina i due sono stati rintracciati e condotti in carcere:

“Abbiamo setacciato tutte le immagini delle telecamere di videosorveglianza a nostra disposizione – dice il capo della Mobile Di Frischia – e grazie anche a una serie di testimonianze siamo giunti all’individuazione dei due responsabili. Indagini non facili, ma, anche grazie alla scrupolosità dei nostri uomini, siamo riusciti a venirne a capo”

“Si tratta di uno dei fenomeni criminosi più odiosi in assoluto – sottolinea il Questore Carlo Solimene – per cui è importante segnalare ogni comportamento strano e devo dire, da questo punto di vista, che la rete a Pescara funziona, non a caso, negli ultimi tre mesi, abbiamo contribuito, grazie anche alla solerzia dell’Autorità Giudiziaria, all’emissione di dieci misure cautelari.”