Sono in corso le indagini per trovare i responsabili degli atti di violenza a cui sono stati sottoposti in questi sei mesi alcuni gatti del rione Fontanelle di Pescara che sono culminati nei giorni scorsi nell’uccisione di un gatto poi bruciato. Potrebbe essere stata una baby gang, composta da ragazzi italiani e di origine rom, che avrebbero compiuto questi atti a scopo intimidatorio e di ritorsione contro persone attualmente ancora ignote.
Per questo motivo si starebbero anche visionando alcuni filmati delle 26 telecamere presenti nella zona per verificare se vi siano immagini utili ad individuare gli autori dei crimini. Il tutto per il momento è coperto dal massimo riserbo, trattandosi di indagini che coinvolgerebbero anche ragazzi in minore età se non addirittura in età non imputabile.
Intanto l’Associazione italiana difesa animali ed ambiente torna a chiedere ai residenti di superare la barriera di omertà che pare permeare tutto il quartiere. “Se questi atti sono a sfondo estorsivo, esistono individui che queste estorsioni le hanno subite e quindi basterebbe che uno di loro andasse a denunciare quanto accaduto ai carabinieri per mettere fine a questa scia di crimini che hanno come obiettivo i gatti, ma presto potrebbero trasformarsi in azioni criminali contro le persone a partire da quelle categorie più fragili ed indifese che sono gli anziani ed i bimbi, quindi- si legge nella nota animalista- per evitare il rischio di queste escalation occorre che vengano subito fermati questi giovani balordi criminali”.