A Pescara il ‘Comitato Rampigna’ muove le prime critiche e chiede una reale partecipazione dell’opinione pubblica
A due mesi dalla presentazione di un studio di fattibilità per l’area Rampigna, da parte della Soprintendenza (S.A.B.P.) Chieti-Pescara, il Comitato chiede con determinazione di conoscere nel dettaglio le scelte progettuali che si intendono perseguire. E’ chiaro iol senso della richiesta in una nota del Comitato Rampigna.
“Il Comitato ritiene positivo che, d’intesa con l’Ente Locale, si intenda avanzare su tale tema una richiesta di finanziamento significativa, dell’ordine dei 20 milioni di euro; ritiene tuttavia necessario che si partecipi adeguatamente all’opinione pubblica la sostanza delle scelte che determineranno il destino dei reperti e dell’intera area”.
Sollevati, dunque, i primi rilievi critici:
-non si rileva un coordinamento tra il progetto relativo ai ritrovamenti lungo la ferrovia e quello dell’area Rampigna, nemmeno in relazione ai resti della fortezza già individuati e da valorizzare.
– lo studio riguarda esclusivamente l’ex campo sportivo senza una riflessione complessiva sull’intera zona Nord del fiume che ne colga le nuove potenzialità urbanistiche ed inquadri in esse il presente ed i successivi interventi. Questo ruolo spetta al Comune , come da noi già sollecitato, con un progetto che unisca urbanistica ed archeologia nella realizzazione di un grande parco urbano/ archeologico sul fiume.
– di conseguenza il progetto appare chiuso in se stesso anche negli accessi, fino al punto da ipotizzare un nuovo edificio- museo seminterrato invece di perseguire il recupero degli adiacenti edifici nell’area dell’attuale Questura. Il Comitato Rampigna ribadisce il proprio ruolo di sostegno critico per tutto il processo di riscoperta della Pescara antica di cui gli esiti dei sondaggi di 2 anni e mezzo fa costituiscono solo il primo passo; Chiede perciò alla S.A.B.P. Chieti- Pescara ed al Comune, insieme ed ognuno per la sua parte, di inaugurare un metodo partecipativo nella definizione delle scelte e di affrontare con ampio respiro ed a scala urbana il nuovo disegno di tutta l’area storica della città.