Previsto a giorni l’esito del bando di riqualificazione dei rifugi per cani. Il rischio è di dover rinunciare a 560.000 di euro.
“In due anni di legislatura, sul progetto di un nuovo canile comunale l’amministrazione Masci ha messo a registro solo tante promesse, spesso contraddittorie, e nessun passo concreto verso una vera soluzione”. Questa l’accusa del Movimento 5 Stelle Pescara che, attraverso le parole del consigliere Paolo Sola, ripercorre le tappe di un percorso fatto di interventi annunciati e smentiti, progetti ambiziosi e grandi investimenti riposti nel cassetto.
“Si è passati dall’annunciare una nuova struttura nella zona Colli di Pescara, ormai due anni fa – afferma il consigliere Paolo Sola – a fantasticare di un rifugio intercomunale a Montesilvano, in un terreno rivelatosi poi inadeguato e con delle progettualità insostenibili per un ente in predissesto come il nostro. Una totale confusione e solo tanto fumo a mal celare il disinteresse dell’amministrazione Masci verso un tema, quello della tutela del mondo animale, buono solo per le stagioni della raccolta voti, senza che poi in due anni si sia fatto nulla di concreto per dare una nuova e adeguata sistemazione ai circa 70 cani attualmente ospiti nella struttura di Via Raiale”.
Le cose sembravano sistemarsi con la disponibilità data da un benefattore privato, pronto a donare gratuitamente al Comune di Pescara un terreno nel territorio di Spoltore dove realizzare il nuovo canile. La circostanza è andata di pari passo con la pubblicazione di un bando, promosso dal Ministero dell’Interno e rivolto proprio agli enti in dissesto o predissesto, che metteva a disposizione 10 milioni di curo (tra il 2021 c il 2022) per la messa a norma di canili esistenti o per la progettazione e realizzazione di nuovi rifugi.
“Il benefattore che Masci pensava avrebbe tolto le castagne dal fuoco – aggiunge il consigliere Massimo Di Remo – in breve tempo ha trasformato quello che doveva essere un comodato gratuito (e non più una donazione) in una lunga lista di condizioni inderogabili: un progetto già realizzato da un tecnico di sua fiducia, la volontà di mantenere la proprietà di un’abitazione all’interno del futuro canile, cd il trasferimento di tutti i costi di adeguamento del terreno e degli impianti idraulici a carico del Comune di Pescara. Oltre a mantenere il diritto a nominare personalmente un responsabile per le future adozioni canine. scavalcando di fatto quella che pM sarebbe l’associazione assegnataria della gestione del rifugio. soggetta anche alla valutazione di questo responsabile, che avrebbe la facoltà di sanzionarla in caso di violazioni”.
“Pretese inaccettabili – continua il consigliere Paolo Sola – emerse in una fase successiva della trattativa, quando pero il Comune aveva ormai ben pensato di partecipare comunque al bando ministeriale. Morale della favola: una situazione paradossale che ci pone nella condizione ipotetica di vincere il bando ma non poter usufruire del finanziamento, non avendo la disponibilità né del progetto né del terreno indicati nella domanda di partecipazione. La pubblicazione delle graduatorie, prevista per la fine del mese di ottobre ci dirà se dovremo rinunciare a cima 560.000 euro per l’impossibilità di procedere o se, pur di farlo, accetteremo i capricci e le condizioni del privato. In ogni caso a perdere saranno sempre i nostri amici a quattro zampe e tutte quelle associazioni che quotidianamente si dedicano alla loro tutela”.