Si intitola “Il pianeta carcere al tempo del Covid-19” il convegno tenuto stamani all’Aurum di Pescara, organizzato dalla professoressa Emma Altobelli, ordinaria di epidemiologia e medicina preventiva del dipartimento Mesva dell’università dell’Aquila, in collaborazione con l’ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Pescara
Al convegno hanno preso parte autorevoli relatori provenienti da molte regioni italiane ed è stato aperto dalla lettura di una lettura magistrale del vice capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), Carmelo Cantone. E’ stata l’occasione per fare il punto sulla pandemia da Covid-19 negli istituti penitenziari in Italia, con interventi di importanti rappresentanti della medicina penitenziaria e delle Reti Servizi Sanitari Penitenziari della Regione Abruzzo. In molti paesi dell’Unione Europea la pandemia ha colpito duramente le prigioni, ambienti chiusi, spesso insalubri e già caratterizzati da molte restrizioni.
In Italia, uno dei paesi con gli istituti più sovraffollati d’Europa, la pandemia ha acuito vari problemi strutturali preesistenti. Per quanto le case circondariali siano spesso pensate come ambienti isolati e quindi in un certo senso protetti dall’esterno, la loro condizione di sovraffollamento cronico ha infatti comportato molte difficoltà nella gestione del virus.