Pescara: il Teatro Immediato chiude la stagione con Yourcenar

Con lo spettacolo “L’amore è un castigo” si chiude a Pescara la stagione invernale del Teatro Immediato. Testo ispirato alle Memorie di Adriano della Yourcenar

Per esigenze sceniche lo spettacolo verrà rappresentato al Teatro di via Cavour di Pescara, giovedì 23 e venerdì 24 maggio alle ore 21,00.
La stagione autunno-inverno del Teatro Immediato, diretto da Edoardo Oliva, nella sede di via Nenni ha visto alternarsi con grande successo prosa, musica e proiezioni cinematografiche.
La chiusura stagionale, nello spazio teatrale di via Cavour, vedrà sul palco per la prima volta insieme lo stesso Edoardo Oliva e l’attrice
Susanna Costaglione, che hanno curato anche adattamento, drammaturgia e regia. Il testo di Roberto Melchiorre è liberamente ispirato alle
Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar. La scenografia è di Francesco Vitelli.
Non sono pochi i grandi scrittori che sono identificati – dai lettori, ma anche da loro stessi – con uno dei loro personaggi. Ma in Memorie di Adriano, più che in ogni altro romanzo, autore e personaggio sono indissolubilmente legati, quasi avvinghiati.
“Basta pronunciare il nome del successore di Traiano – si legge nella nota che accompagna lo spettacolo – per rimandare a quello della scrittrice francese, che, a sua volta, evoca necessariamente l’imperatore. Una coincidenza che induce a confondere la verità storica con l’invenzione letteraria, l’Adriano delle fonti con quello dell’immaginazione. Ma nell’opera della Yourcenar non troviamo la semplice e necessaria intromissione della narrativa nella ricostruzione di una biografia, c’è molto di più. Ed è questo di più che il testo di Roberto Melchiorre, grazie anche all’adattamento e alla drammaturgia di Oliva e Costaglione, cerca di far emergere, di portare alla luce. Più di diciotto secoli separano la scrittrice dal suo personaggio, ma il loro dialogo sembra quello tra due contemporanei che riflettono sui grandi temi dell’esistenza umana. Innanzitutto l’amore, evocato dal titolo dello spettacolo e che prende a prestito l’incipit di una poesia della scrittrice. Entrambi i protagonisti della pièce sono sedotti, vinti e poi dilaniati da questo sentimento, ritrovandosi infine a scontare l’inevitabile e crudele castigo riservato a chi ama ciecamente.
Poi il potere: quello che erige monumenti, riempie di bellezza le città, riscatta gli schiavi e lenisce le pene degli ultimi, ma che non disdegna gli intrighi, le trappole e l’esercizio cinico e spietato dell’autorità e della forza. La vita dell’autrice e del suo adorato imperatore si specchiano l’una nell’altra. La carezza di Marguerite sulle ferite di Adriano, per placare lo strazio della malattia, per lenire le piaghe dell’anima, sono balsamo salvifico per lei stessa. È una resa dei conti tra amanti che si scambiano, dosando sapientemente i colpi, tenerezza e crudeltà. Marguerite c’è sempre stata per Adriano e lui lucidamente sembra attenderla nel conflitto che implacabilmente ma vanamente muove il figlio verso la propria genitrice”.
https://www.youtube.com/watch?v=7RuPvBV4JW0
Marina Moretti: